Attualità
21 luglio, 2025Secondo la Corte costituzionale, il limite non garantisce un risarcimento adeguato ai lavoratori licenziati ingiustamente. Richiesto un intervento normativo
Dove non è arrivato il quorum, arriva la Consulta. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il limite massimo di sei mensilità previsto come risarcimento per i lavoratori licenziati ingiustamente nelle piccole imprese, cioè quelle con fino a 15 dipendenti. La decisione arriva a poche settimane di distanza dal referendum dell’8 e 9 giugno, che chiedeva proprio di cancellare il tetto. Il quesito non aveva raggiunto il numero minimo di votanti richiesto, ma la Corte ne ha condiviso le motivazioni. La norma contestata era stata introdotta nel 2015 per tutelare le piccole imprese, considerate meno capaci di sostenere costi elevati.
Secondo la Consulta, il limite impedisce ai giudici di valutare caso per caso e di stabilire un risarcimento adeguato. Sole sei mensilità possono rendere troppo debole la sanzione nei confronti dei datori di lavoro che licenziano senza una giusta causa. Il numero dei dipendenti, sottolinea poi la Corte, non è sempre un buon indicatore della forza economica di un’azienda. Anche realtà con meno di 16 lavoratori possono permettersi di pagare risarcimenti più alti. Per questo motivo, ha invitato il Parlamento a rivedere la legge per trovare una soluzione più equa.
"La Corte costituzionale certifica le ragioni dei promotori e dei 13 milioni di cittadini che hanno votato il referendum", affermano la deputata e responsabile Lavoro del Pd Maria Cecilia Guerra e il capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto. E aggiungono: "Presenteremo una proposta di legge sul tema".
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