Attualità
26 luglio, 2025Sono stati lanciati a fine maggio. Le operazioni saranno affidate a una società in appalto di Leonardo e, probabilmente, sarà necessaria un'esplosione controllata
Ci sono due missili inabissati nel mar di Sardegna, uno dei quali potrebbe esplodere. Si trova a oltre 600 metri di profondità, a largo delle coste dell’Ogliastra, davanti alle spiagge e alle scogliere di Tertenia e Villaputzu nella parte orientale dell’isola che, d’estate, si riempie di turisti. Per questo le esercitazioni militari, in Sardegna, vengono sospese tra luglio e e i primi di settembre proprio per salvaguardare la stagione balneare. Questi due missili – come riporta l'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano – sono stati lanciati durante un test a fine maggio. In particolare, uno dei due – un Aster 30 – potrebbe essere particolarmente pericoloso perché inesploso.
La Difesa non riesce a recuperarli e, per questo, dovrebbe affidarsi a una società in appalto, probabilmente di Leonardo, che nel caso in cui non dovesse riuscire a disattivarlo potrebbe essere costretta a effettuare un’esplosione controllata. Le operazioni partiranno a ferragosto - per sicurezza verrà chiusa un'area di quasi mille chilometri quadrati - e andranno avanti fino al 20 settembre. I bagnanti potranno stare tranquilli, perché fare il bagno sarà consentito. Ma, come spiega l’Ufficio marittimo di Arbatax nell’ordinanza 33/2025, “dal giorno 15.08.2025 al 20.09.2025 la ditta Leonardo Spa effettuerà operazioni di ricerca e bonifica dei fondali dai residuati delle esercitazioni militari, avvalendosi delle unità navali denominate NG Worker, Celina, Silvio I e Silvio II, nonché di un’unità Rov (Remotely operated vehicle)”.
Il razzo, con una gittata di 120 chilometri, appartiene a una famiglia di missili costruiti dal consorzio europeo composto da Mdba Italia, Mdba Franca e Thales – l’Eurosam – che nel gennaio del 2023 ha concordato la produzione di 700 esemplari da inviare all’Ucraina. Il valore della commessa concordata congiuntamente tra Francia e Italia è di due miliardi di euro, con i missili Aster progettati per essere installati sia su navi che su lanciarazzi come, per esempio, il sistema Samp-T.
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