Attualità
28 luglio, 2025Era in carcere a Vigevano dal 2013 dopo essere stata condannata per associazione mafiosa ed estorsione. Ora è tornata con l'obbligo di firma a Castelvetrano, nel cuore pulsante del fortino dell'ex boss mafioso. Custodisce ancora tanti segreti della latitanza trentennale del fratello
Ha finito di scontare i suoi anni di carcere e, per questo, la sorella più piccola di Matteo Messina Denaro – quella più vicina all’ex primula di Cosa Nostra – è uscita dal carcere di Vigevano ed è tornata in Sicilia, a Castelvetrano, nel cuore pulsante di quel che fu il fortino del boss di Cosa Nostra morto in carcere a settembre del 2023, dopo oltre trent’anni di latitanza. Di quella latitanza, su cui ci sono ancora diversi punti interrogativi, Patrizia Messina Denaro custodisce ancora molti segreti e ne ha retto, fin quando non è stata arrestata nel 2013, l’intricato sistema di comunicazioni.
La donna, condannata per associazione mafiosa ed estorsione e che ora è tornata in libertà ma con l’obbligo di firma, in assenza del marito detenuto, ha tenuto per diversi anni le fila dell’organizzazione. Con il blitz di 12 anni fa, oltre alla sorella di Messina Denaro, vennero arrestate 30 persone, tra cui il nipote Francesco Guttadauro, i cugini Giovanni Filardo, Lorenzo Cimarosa e Mario Messina Denato, oltre a imprenditori, professionisti, funzionari pubblici tutti accusati di favorire aziende edili in qualche modo collegabili al boss allora latitante.
Come scrive Salvo Palazzolo su Repubblica, Patrizia Messina Denaro conosce sicuramente l’identità di alcuni soprannomi – “Parmigiano”, “W”, “Politico” – che sono spuntati nei pizzini ritrovati nel covo di Campobello di Mazara e che sono parte della fitta rete, tutt’ora ancora opaca, che negli anni ha contribuito a nascondere Matteo Messina Denaro.
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