Attualità
31 luglio, 2025Articoli correlati
Sotto la lente l'emendamento al dl Sport che prevede la partecipazione dell'esecutivo in un comitato sugli eventi sportivi finanziati dallo Stato con oltre 5 milioni di euro. Serve davvero a "salvare" il torneo di tennis torinese?
Tempi stretti per il decreto Sport. Dopo il via libera della Camera due giorni fa – martedì 29 luglio –, il testo di conversione in legge è approdato in Senato dove per lunedì si aspetta il voto in Aula. Ma dietro le tante misure contenute nel pacchetto, aumentano le voci sui dubbi del Quirinale per una norma specifica, quella che inizialmente era stata pensata ad hoc per le Atp Finals di Torino. Inizialmente il governo aveva previsto la creazione di un comitato, con la partecipazione di "Sport e Salute" (la “cassaforte” del Coni e “braccio operativo del ministero di Andrea Abodi”, come scrive Il Foglio), con compiti di coordinamento e promozione del territorio per le finali tra i migliori otto tennisti al mondo che dal 2021 si gioca nel capoluogo piemontese. L’emendamento aveva fatto minacciare le dimissioni al presidente della federazione, Angelo Binaghi, perché potenzialmente lesiva dell’autonomia dello sport
Poi, dopo i primi dubbi espressi dal Colle per un provvedimento troppo tagliato sull’appuntamento torinese, il testo è uscito da Montecitorio estendendo la norma a tutti gli eventi sportivi – nazionali e internazionali – sostenuti con contributi pubblici superiori ai cinque milioni di euro. E in questa platea ci rientrerebbero le Atp Finals, oltre che l'America’s cup. Un’aggiustatura che però, come riporta La Stampa, non convincerebbe ancora il Quirinale. Dietro la generalità con cui si richiama ai finanziamenti sopra una certa soglia – cinque milioni di euro, in questo caso – ci sembrerebbe essere una volontà di puntare sempre alle finali torinesi. Per questo il Colle – anche per l'insussistenza dei casi di “necessità e urgenza” che devono essere alla base di un decreto - sembrerebbe preferire un altro strumento legislativo: per esempio, un disegno di legge ordinario.
In ogni caso, il governo pare voler tirare dritto. Ieri la commissione Cultura e sport del Senato ha bocciato gli emendamenti che aprivano a un possibile ripensamento. Linea confermata poi dallo stesso ministro per lo Sport, Andrea Abodi, che ha confermato l'esistenza di "contatti istituzionali": “Andiamo avanti, lo strumento è coerente con le finalità e l’urgenza dell’evento”. Resta da vedere, ora, come si comporterà il Quirinale quando dovrà promulgare il provvedimento che, quasi sicuramente, il prossimo lunedì verrà convertito in legge.
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