«Ci impediscono di vivere nelle nostre case», scrive un cittadino romano residente nelle vicinanze del Circo Massimo. Sembra un paradosso ma è la condizione in cui si trovano in queste settimane le tantissime famiglie che risiedono vicino all’antica arena romana, ormai adibita stabilmente a concerti di musica leggera. In effetti gli eventi si sono moltiplicati in progressione geometrica. Dopo qualche occasionale mega concerto organizzato nel corso degli ultimi dieci anni, con l’inizio della stagione estiva 2025 l’area archeologica del Circo Massimo è passata a ospitare concerti, più o meno affollati, ogni weekend e poi nei giorni infrasettimanali e poi per quasi un’intera settimana consecutiva: 14 concerti soltanto tra il 31 maggio e il 7 luglio, vale a dire un concerto ogni meno di tre giorni.
La conseguenza più tangibile per gli abitanti della zona è lo sconvolgimento della viabilità dovuto alla chiusura di molte strade limitrofe, con percorsi degli autobus deviati e chiusura della metro B Circo Massimo, con traffico impazzito e ingorghi che impattano su un intero quadrante della città (Celio, San Giovanni, San Saba, Ostiense, Testaccio, Aventino, Trastevere), producendo livelli allarmanti di inquinamento.
Ma a creare maggior disagio alla popolazione è il rigore con cui la Polizia di Roma Capitale fa rispettare l’ordinanza che impedisce l’accesso pedonale ai non residenti, bloccando parenti e amici che cercano di raggiungere le case di chi abita in zona. Mentre i camion bar, sulle cui licenze si è molto detto in passato, prosperano e i parcheggi selvaggi vengono benevolmente tollerati da chi dovrebbe far rispettare le regole.
Tutto inizia nel 2014 con il concerto dei Rolling Stones. Con l’allora sindaco Ignazio Marino che dichiara: «È la storia del rock all'interno della storia del mondo» e apre le danze affermando l’importanza di «organizzare eventi di questo tipo nella città di Roma perché questo è il tipo di attività culturale su cui dobbiamo investire». Nelle intenzioni del sindaco un grande appuntamento con la musica si sarebbe dovuto ripetere ogni anno, anche perché «in un solo giorno – disse – Roma ha guadagnato 25 milioni di euro».
Ma proprio sugli incassi Marino deve fare i conti con aspre polemiche: il presunto prezzo pagato dagli organizzatori per la concessione del Circo Massimo sarebbe stato di miseri ottomila euro. Neanche le spese necessarie per garantire la gestione della viabilità, della sicurezza e delle pulizie.Nel 2016, con la neoletta sindaca Virginia Raggi, tocca all’ex Pink Floyd David Gilmour, mentre il 16 luglio il Circo Massimo ospita l’ultima data italiana del The River Tour di Bruce Springsteen che tornerà a Roma il 21 maggio 2023.
In un crescendo parossistico, negli ultimi tre anni, dopo Vasco Rossi, Ultimo, i Maneskin e i Guns N’ Roses, si arriva al 7 agosto 2023 quando le onde d’urto provocate dal concerto del rapper Travis Scott creano vibrazioni avvertite fino al quartiere di Monteverde. Sui social si parla di terremoto a Roma, ma l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia non riscontra nulla di significativo: il “sisma” proviene dal concerto in corso al Circo Massimo.
E (finalmente) scende in campo la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che sottolinea la necessità di rispettare il Circo Massimo, che è un monumento e come tale dovrebbe ospitare solo ed esclusivamente concerti di un certo tipo, come l’opera o il balletto. Del resto, i decibel troppo alti della musica rock e pop sarebbero pericolosi anche per il vicinissimo Palatino.
Le Giunte passano, il problema resta. E cresce. Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale sottolinea con orgoglio sui social quanto le migliaia di presenze ai concerti rappresentino un valore aggiunto per l’economia della Capitale. A sentire le sue parole, qualcosa – dai tempi degli ottomila euro di Ignazio Marino – è cambiato: l'affitto del Circo Massimo costerebbe agli organizzatori circa 350mila euro. Secondo Onorato «ogni volta che si fa un concerto al Circo Massimo gli organizzatori pagano la cifra più alta nel mondo dell'affitto delle location, in media 350/360mila euro. Roma torna a essere la prima città italiana per biglietti venduti, dopo che per 11 anni era battuta da Milano». E aggiunge: «Immaginatevi che indotto economico per i turisti, per i ristoranti, per gli Ncc, per le guide turistiche, per chiunque».
L’appetito, come si dice, vien mangiando. Se non bastassero la maratona, la mezza maratona, la Race for the Cure, il Giro d’Italia, il Giubileo delle Confraternite, le manifestazioni per la Palestina, il Pride, le troupe cinematografiche ecco che, da quest’anno, si sono moltiplicati i concerti e a tutti i cittadini del circondario tocca il peso poco comprensibile di doversi fare carico di serate sempre più numerose in cui è complicato perfino raggiungere a piedi le proprie abitazioni.
Infine, il tema non affatto secondario del volume della musica, talmente alto che –oltre a rappresentare un rischio per i beni archeologici circostanti – impedisce la comunicazione all’interno delle proprie abitazioni. Non è un caso, infatti, che per permettere la realizzazione dei concerti, la Giunta capitolina abbia dovuto chiedere il riconoscimento del pubblico interesse per gli eventi “Arena Circo Massimo” in modo da superare le regole sull’impatto acustico, grazie a una deroga che può essere concessa dal dipartimento Ambiente solo in virtù di un «pubblico interesse».