Attualità
1 agosto, 2025Il presidente dell'Emilia-Romagna de Pascale: "Una memoria viva e collettiva resa ancora più significativa dalla sentenza dei giudici di terzo grado. Fu un atto fascista ed eversivo, pensato per destabilizzare la democrazia italiana"
La sentenza della Cassazione che condanna all'ergastolo l'ex nar, Paolo Bellini, per la strage di Bologna è un importante traguardo che segue decenni di battaglie - legali e morali - per il riconoscimento del terrorismo nero dietro il tragico evento del 2 agosto 1980. "Domani saranno esattamente 45 anni dalla strage alla stazione di Bologna. Dopo decenni di rimozioni, omissioni e depistaggi, la sentenza della Cassazione ha definitivamente confermato la matrice fascista", ha commentato l'Anpi, in una nota congiunta del presidente Gianfranco Pagliarulo e della presidente della sezione bolognese, Anna Cocchi.
"Furono coinvolti nella strage oltre a personaggi del Msi, i servizi segreti, che in base alla recente legge-sicurezza godrebbero di una sconcertante impunità, e la P2, nel cui programma a medio e lungo termine era prevista, per controllare la magistratura, la separazione delle carriere, oggetto oggi della riforma della giustizia - continua la nota dell'associazione dei partigiani -. Non abbiamo dimenticato, non dimentichiamo e non dimenticheremo. In memoria di quei poveri morti innocenti, ci stringiamo commossi all'associazione dei parenti delle vittime, al Comune di Bologna e a tutti i bolognesi".
Il riconoscimento della matrice fascista del massacro da parte dei giudici del terzo grado, che costò la vita a 85 persone e causò oltre 200 feriti alla stazione centrale del capoluogo emiliano, è stato accolto e ricordato con entusiasmo anche dal presidente della Regione, Michele de Pascale, che l'ha definita "la più grave e sanguinosa strage nella storia della Repubblica italiana".
“L’Emilia-Romagna e Bologna non vogliono dimenticare. E come ogni anno, anche sabato saremo al fianco dei familiari delle vittime della strage alla stazione, per condividere un dolore che, a 45 anni di distanza, resta immutato. Una memoria viva e collettiva, resa ancora più significativa quest’anno dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna definitiva di due esecutori dell’attentato di matrice neofascista", ha scritto de Pascale in una nota. "Una verità storica e giudiziaria che oggi si afferma con forza: quella strage fu un atto fascista ed eversivo, pensato per destabilizzare la democrazia italiana”.
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