Attualità
28 agosto, 2025Articoli correlati
L’iniziativa ha coinvolto oltre 9 mila persone ed è promossa dalla rete #digiunogaza, “Sanitari per Gaza” e dalla campagna Bds “Teva? No grazie”
“Per chi deve salvare vite è impossibile stare in silenzio davanti al genocidio a Gaza”. Anche i medici italiani cercano di fare la loro parte nel denunciare quanto sta avvenendo nella Striscia e hanno organizzato per oggi — 28 agosto — una giornata di sensibilizzazione e di digiuno. L'iniziativa è promossa dagli operatori e dalle operatrici del Servizio sanitario nazionale aderenti alla rete #digiunogaza, a “Sanitari per Gaza” e alla campagna Bds “Teva? No grazie”. Sta coinvolgendo oltre 15 mila singoli operatori, e più di 500 tra ospedali e strutture territoriali, associazioni, sindacati e singoli cittadini.
Sono tre sostanzialmente le rivendicazione dei sanitari. Chiedono al governo di fermare ogni tipo di collaborazione con Israele, alle istituzioni sanitarie di riconoscere e denunciare il genocidio in corso, ai colleghi di boicottare (almeno per oggi) l’azienda farmaceutica israeliana Teva. “Dal 7 ottobre 2023 Teva è sponsor del genocidio con massicce forniture dove vengono negati anche gli anestetici per le amputazioni e le incubatrici – ha spiegato Simona Borioni di Bds Italia a Il Manifesto –. Senza dimenticare le campagne di immagini di sostegno all’esercito israeliano di occupazione, accusato di crimini di guerra contro l’umanità”.
L’iniziativa italiana mira anche a creare un ponte con i colleghi che operano tra mille difficoltà a Gaza. Il sistema sanitario nella Striscia è al collasso non solo perché mancano molti medicinali, ma anche perché i raid israeliani stanno falcidiando le strutture — ospedali e ambulanze — e stanno decimando il personale medico. Secondo quanto riferito dal ministero della Salute, dall’ottobre del 2023 sono almeno 1.580 gli operatori sanitari palestinesi che sono stati uccisi dall’esercito israeliano.
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