Attualità
4 agosto, 2025La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati durante la cerimonia in cui ha ricevuto le chiavi della città di Bari: "Quando i palestinesi saranno liberi, le donerò a loro"
Applausi e cori che gridano "Francesca, Francesca! Palestina libera!". Bari ha accolto la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, arrivata oggi pomeriggio - 4 agosto - nel capoluogo pugliese per ricevere le chiavi della città, su iniziativa del sindaco Pd Vito Leccese.
Non tutta la comunità locale, però, era all'ingresso di Palazzo di Città per dimostrare il suo sostegno ad Albanese. Proprio di fronte al gruppo di pro Pal, un presidio del centrodestra locale ha sollevato in aria dei cartelli con scritto "non in mio nome", perché contrari alla decisione di rendere la relatrice Onu cittadina onoraria del capoluogo pugliese. "È una figura divisiva. Il sindaco di Bari non ha voluto ascoltare una parte dei consiglieri e della cittadinanza. Così non rappresenta tutti, ma soltanto una parte della cittadinanza", ha dichiarato Antonella Lella, presidente della sezione barese di Fratelli d'Italia, a L'Espresso. "Noi siamo per la pace e siamo per 'due popoli', due Stati'. Ma noi crediamo che la politica debba essere fatta dal governo, siamo contrari a queste iniziative che sono soltanto propaganda".
Il sindaco ha introdotto la relatrice con parole di sostegno e solidarietà, ma anche con un monito contro coloro i quali intendono screditarne l'impegno: "Bari è al fianco di Francesca Albanese, la prima esponente delle Nazioni Unite destinataria di sanzioni. In ottant'anni di storia dell'Onu non era mai accaduto e a stabilire questo assurdo e pericoloso primato ci ha pensato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, con queste motivazioni: 'La campagna di guerra politica ed economica di Albanese non sarà più tollerata'. Parole durissime che puntano a creare il vuoto attorno a una persona, condannandola pericolosamente all'isolamento. Un fatto senza precedenti, che testimonia quanto il suo lavoro di ricerca e documentazione abbia toccato il cuore di un sistema aberrante di interessi economici e politici, svelando l'ipocrisia di una narrazione consolidata e fallace".
"Il Consiglio comunale di Bari - ha proseguito Leccese - ha preso una posizione forte e chiara con un ordine del giorno che condanna i crimini di guerra nella Striscia di Gaza, e dichiara non gradita la partecipazione di Israele alla Fiera del Levante fino a quando non cesseranno l’intervento militare e la sistematica violazione dei diritti umani".
Albanese ha accolto con entusiasmo l'onorificenza, ma ha lasciato poco spazio ai convenevoli. "A guardarlo da vicino questo tributo fa quasi male, se pensate a quanto sia simile al simbolo della mancanza che il popolo palestinese soffre da più di settant'anni. La chiave è il simbolo del ritorno - ha detto, interrotta dagli applausi - e io veramente da passante nella vita di questo popolo, vivendo anche il lutto, di riflesso, che vivono loro oggi mi dico: 'Custodisco questa chiave e, quando i palestinesi saranno liberi, la donerò a loro'", ha raccontato la relatrice Onu. E, "da giurista", come lei stessa si è definita, ha spiegato quanto sia necessario riconoscere l'illegalità delle azioni che sta compiendo il governo di Benjamin Netanyahu nella Striscia di Gaza, "non da adesso, ma da decenni": "C'è proprio una decisione della Corte di Giustizia internazionale del luglio dell'anno scorso che riconosce l'occupazione israeliana a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est come illegale. È illegale - ha ribadito - e l'unica legale che Israele può fare è smantellarla. Quindi ritirare le truppe, smantellare le colonie e smetterla di utilizzare le risorse naturali dei palestinesi, ripagandoli per tutto quello che hanno sofferto dal 1967". Aggiungendo: "Mi chiedo se ci sarà una Norimberga per i territori palestinesi".
Albanese ha poi sottolineato qual è il fulcro del suo rapporto, in cui si cerca di dimostrare come non solo le aziende private, ma anche i governi abbiano una responsabilità su quanto stia accadendo a Gaza. E, tra questi, c'è anche quello di Giorgia Meloni: "La Palestina ci sta mettendo davanti uno specchio, ci sta mostrando qual è il futuro della mancanza di legalità. Oggi siamo allo scontro tra legalità e il suo contrario ed è per questo, non fosse altro per egoismo, dovremmo impegnarci a sostegno di quello che sta succedendo al popolo palestinese, contro lo sterminio, che purtroppo sta accadendo non solo nell'indifferenza dell'Italia. No, questo governo è corresponsabile in diversi modi di ciò che sta succedendo sui territori palestinesi", ha dichiarato Albanese, sullo sfondo di ovazioni e applausi.
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