Attualità
4 settembre, 2025La relatrice speciale Onu sanzionata dagli Stati Uniti a margine di una conferenza in Senato: "Non posso fare quasi niente. Meloni dice che verranno date le garanzie agli attivisti della Global Sumud Flotilla. Che significa?"
“Non potendo aprire un conto corrente bancario non posso fare quasi niente. Sono rientrata a Napoli per ragioni familiari e non avendo una carta di credito non ho potuto nemmeno affittare un auto. Sono costretta a girare con i contanti. Questa nei miei confronti è una modalità punitiva e persecutoria”. La relatrice speciale Onu sui Territori occupati palestinesi, Francesca Albanese, racconta — a margine di una conferenza stampa al Senato promossa da Avs — la sua vita sotto sanzioni, da quando a inizio luglio gli Stati Uniti hanno deciso di colpirla. “L'attacco a me non è solo un attacco a me, è un attacco alle Nazioni Unite ed è per questo che servono i governi, il mio innanzitutto”.
Nonostante sia cittadina italiana, da parte del governo Meloni non è arrivata nessuna presa di posizione né tantomeno nessun attestato di solidarietà dopo l’arrivo delle sanzioni statunitensi. “Nessuno del governo mi ha chiamato per esprimermi solidarietà. Altri governi lo hanno fatto ma non quello italiano. Se sono sorpresa della mancata solidarietà da parte di qualcuno in particolare? — si è chiesta Albanese —. In un ordinamento costituzionale ci si aspetta che l'organo preposto a difendere la Costituzione si pronunci su un provvedimento senza precedenti come questo. Spero che gli italiani si rendano conto di quello che sta succedendo in questo Paese”.
“Sono accusata di essere una minaccia per l'economia globale", per questo, in conseguenza dell'ordine esecutivo firmato dal segretario di Stato Marco Rubio, “le persone che hanno rapporti con me, in particolare dal punto di vista finanziario, possono essere soggette a sanzioni penali e pecuniarie fino a un miliardo e a 20 anni di carcere" e questo significa, ad esempio, che "mia figlia è tecnicamente passibile di arresto per avermi comprato un caffè”, ha continuato la relatrice Onu. "Questo — ha aggiunto — ha creato il gelo intorno a me non per mancanza di fiducia ma per l'atteggiamento di minaccia dell'amministrazione Usa”; amministrazione che "ha preso di mira la Corte penale accusandola di mettere in pericolo l'amministrazione Usa e questa è un'accusa assurda".
Poi, Albanese ha commentato le ultime parole di Giorgia Meloni che ha garantito protezione agli attivisti italiani che si stanno imbarcando sulle navi della Global Sumud Flotilla, criticandone però l’utilità. ”Giorgia Meloni dice che verranno date tutte le garanzie di sicurezza agli attivisti e ai politici della Global Sumud Flotilla in rotta per Gaza. E che vuol dire? I giornalisti hanno chiesto cosa vuol dire in pratica? Io se fossi giornalista l'avrei chiesto. Cosa vuol dire in pratica? La prima protezione che un governo dovrebbe dare è di inviare navi per rompere l'assedio. È un obbligo legale per prevenire il genocidio”, ha detto Albanese. "C'è già un'incoerenza nel dire che daremo assistenza agli attivisti: la prima maniera per proteggerli è di non mandare i civili a rompere l'assedio e assumersi gli obblighi costituzionali che derivano dai trattati internazionali e mandare le proprie navi a rompere l’assedio — ha sottolineato —. Ricordiamo anche una cosa fondamentale: Israele non ha il diritto di intercettare nessuna barca nelle acque del Mediterraneo e nelle acque di Gaza, perché è una potenza occupante illegale".
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