Attualità
18 settembre, 2025Articoli correlati
Mancavano poche udienze prima della requisitoria del pm Colaiocco, delle arringhe difensive e della sentenza che avrebbe dovuto sancire la verità sul sequestro, le torture e l’omicidio del ricercatore italiano alla vigilia del decimo anniversario della sua uccisione
Brusca battuta di arresto per il processo Regeni: il pericolo di uno slittamento, se non della sospensione del giudizio, innescato dalla questione di costituzionalità sollevata dalla difesa dei quattro imputati. Mancavano ormai poche udienze prima della requisitoria del pubblico ministero, Sergio Colaiocco, delle arringhe difensive e della sentenza che avrebbe dovuto sancire la verità sul sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio Regeni alla vigilia del decimo anniversario della sua uccisione.
Tuttavia, la mossa degli avvocati degli agenti di sicurezza egiziani sotto accusa minaccia di prolungare i tempi di questa delicata vicenda giudiziaria. La presunta incostituzionalità relativa alla normativa vigente, potrebbe portare a uno stop temporaneo del processo, nell’attesa che si pronunci la Corte costituzionale, e definitivo se venisse accolta la questione sollevata.
L’attuale fase processuale vede sul banco degli imputati, seppure in contumacia, il generale Sabir Tariq, i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif e l’agente Usham Helmi, tutti accusati di sequestro di persona pluriaggravato. Sharif è anche ritenuto responsabile di “lesioni personali e omicidio aggravato”.
Di fatto, si tratta di un procedimento storico e di grande rilevanza internazionale, volto a fare luce su uno dei fatti più inquietanti della cronaca recente. Al termine dell’udienza del 17 settembre, le difese hanno depositato la richiesta che rischia di cambiare le sorti del processo.
La normativa attuale, secondo i legali, presenta profili di incostituzionalità che potrebbero compromettere i diritti degli imputati. Il team della difesa, composto dagli avvocati Anna Lisa Ticconi, Paola Armellin, Filomena Pollastro e Tranquillino Sarno, ha sottolineato la “necessità di estendere il gratuito patrocinio anche agli imputati contumaci, cioè assenti al processo, in quanto senza tale garanzia non è possibile incaricare gli esperti indispensabili alla strategia difensiva, come traduttori tecnici e consulenti”.
I difensori hanno sottolineato che “tale questione non è stata avanzata in modo strumentale ma come esigenza di tutela fondamentale” dei loro assistiti. Di fatto, appare evidente che l’azione messa in atto in aula alla ripresa del processo a piazzale Clodio dopo la pausa estiva, miri a rinviare il procedimento e, di conseguenza, il verdetto. Le udienze previste nel calendario già definito, fissate tra settembre e ottobre 2025, inevitabilmente saranno procrastinate nell’attesa della decisione sulla questione di costituzionalità: entro il 30 settembre sarà nominato un consulente dalla Corte.
L’allungamento dei tempi per la sentenza è da considerarsi un ulteriore ostacolo nel percorso verso la verità. Da parte della famiglia di Giulio Regeni e dei loro legali, gli avvocati Alessandra Ballerini e Giacomo Satta, si percepisce una certa frustrazione, anche se hanno preferito non commentare e assumere un atteggiamento di attesa e rispetto per le procedure. L’avvocata Ballerini, prima dell’udienza, aveva espresso la speranza che il processo potesse concludersi nel più breve tempo possibile, sottolineando come ormai siamo “alla vigilia dei 10 anni dell’uccisione di Giulio” e che la giustizia non possa più essere rimandata. Il rischio che il procedimento possa arenarsi è concreto.
La volontà della difesa degli imputati di contestare alcuni aspetti di incostituzionalità può rallentare i tempi di un percorso giudiziario che ha già visto varie interruzioni. Ancora una volta la parola passa ai giudici della Corte Costituzionale che dovranno decidere se prendere in esame la richiesta e quali decisioni adottare.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Nuovo ordine - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 12 settembre, è disponibile in edicola e in app