Attualità
22 settembre, 2025La mobilitazione convocata dai sindacati di base dopo quella di venerdì 19 settembre della Cgil
È il giorno dello sciopero generale per Gaza. La mobilitazione convocata dai sindacati di base coinvolge i lavoratori dei trasporti, dell’istruzione, della scuola e di altri settori. A tre giorni dall’altra giornata di proteste, quella di venerdì 19 settembre promossa dalla Cgil, oggi — 22 settembre — si scenderà ancora in piazza per protestare contro la campagna militare israeliana nella Striscia. A Roma il corteo principale partirà alle 11 da piazza dei Cinquecento, di fronte alla stazione Termini, mentre a Milano l’appuntamento è alle 10 dal piazzale antistante la stazione Cadorna. In totale, i presidi per una giornata che si annuncia molto partecipata saranno in oltre ottanta città.
Per i treni, la prima fascia garantita è stata tra le 6 e le 9 e ripartirà dalle 18 alle 21. A Milano treni cancellati e ritardi fino a 120 minuti, mentre restano regolarmente aperte le M1, M2, M3 e M5 (per ora chiude solo la M4). Dalle 18 in poi, però, i trasporti non saranno garantiti, mentre l’Atac a Roma ha confermato che i mezzi pubblici circoleranno regolarmente dalle 17.00 alle 20.00. Al momento, nella capitale le fermate metro sono regolarmente aperte: chiusa solo Termini per motivi di sicurezza.
La mobilitazione è stata lanciata dai portuali del Calp di Genova al grido di “blocchiamo tutto” ed è stato poi subito sposata dalle sigle del sindacalismo di base e dalle associazioni pro-Pal. "Vogliamo la fine immediata del genocidio e dell'occupazione israeliana, e vogliamo sanzioni ed embargo verso il governo sionista. Ogni singola persona in piazza, ogni singolo sciopero, ogni singolo 'no' è importante” è il messaggio della divisione italiana del Global movement to Gaza.
A Genova sono stati bloccati due varchi portuali in via Albertazzi e San Benigno. Contemporaneamente, sono partiti alcuni cortei studenteschi.
A Torino da questa mattina attivisti pro-Pal e studenti stanno bloccando l’ingresso del campus Einaudi, così come altri blocchi sono previsti in altre scuole e sedi universitarie. “Anche noi dobbiamo svuotare le aule perché è nelle scuole che si riproduce tutta la società — scrivono i comitati studenteschi —. Fermiamo le scuole, fermiamo le città, fermiamo il mondo, perché a Gaza non ci sono più aule, non ci sono più ospedali, non c'è più tempo". Anche a Roma alcuni ingressi a la sapienza sono stati chiusi dagli studenti di Cambiare Rotta e di altri collettivi studenteschi. Dalle 10, gli studenti si sposteranno in corte verso piazza dei Cinquecento dove si uniranno alle altre sigle sindacali e associazionistiche. Le stesse scene si stanno iniziando a vedere anche in altri atenei italiani, da Milano a Bologna.
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