Attualità
30 settembre, 2025Approvata tra le polemiche la vendita per 197 milioni di euro a Inter e Milan: il nuovo impianto da 71 mila posti, affidato agli architetti Foster e Manica, dovrebbe vedere la luce nel 2031 e verrà costruito accanto al Meazza (che verrà abbattuto quasi interamente)
Dopo sei anni di scatti in avanti e passi indietro, ricorsi ed esposti, il Consiglio comunale di Milano dà il suo via libera definitivo alla vendita dello stadio San Siro. Le due società Inter e Milano compreranno il Meazza — che verrà quasi totalmente abbattuto: dovrebbe rimanere in piedi sono la Curva Sud e parte della tribuna arancio — e le aree limitrofe per 197 milioni di euro. Tra mille polemiche, il voto è arrivato a tarda notte, intorno alle quattro, dopo una seduta fiume e dagli esiti non scontati. Una corsa contro il tempo non solo per l’orario in cui si è arrivati al semaforo verde, ma anche perché l’approvazione della delibera era necessaria per procedere speditamente al rogito, da predisporre entro il dieci novembre, giorno in cui scatterà il vincolo paesaggistico sul secondo anello che avrebbe di fatto reso impossibile la demolizione.
Forza Italia decisiva
Che la vendita di San Siro — a cui il sindaco Beppe Sala aveva legato il suo futuro politico — sarebbe andata in porta si era capito quando, a inizio seduta, Forza Italia ha annunciato che sarebbe uscita dall’Aula per fare in modo che il Consiglio avesse i voti necessari per approvare la delibera licenziata dalla Giunta lo scorso 17 settembre. La mano data dai forzisti alla maggioranza di centrosinistra — non un colpo di scena: Letizia Moratti lo aveva annunciato per “responsabilità”, pur non potendo “ignorare i limiti di questo provvedimento, né tantomento condividerne pienamente i contenuti”, come ha ribadito ieri in Consiglio — è stato duramente criticato dalla vicesegretaria della Lega, Silvia Sardone: “Non avrei mai immaginato che la delibera potesse passare per colpa di qualcuno della mia stessa coalizione — ha detto alzando la voce in Aula —. Mercoledì ho letto un comunicato in cui Forza Italia diceva che avrebbe votato contro e che la posizione del centrodestra era compatta nel dire no. Noi non faremo mai la stampella del centrosinistra”.
24 voti a favore e 20 contrari
Fatto sta che la delibera passa con 24 voti a favore e 20 contrari; con l’uscita di tre consiglieri su quattro di Forza Italia, non è stato più necessario raggiungere l’originario quorum che era fissato a 25. E il centrosinistra non si è così dovuto preoccupare delle defezioni interne. Hanno votato contro, infatti, i Verdi, tre consiglieri Pd e un civico. Il via libera è stato possibile anche grazie alla mossa anti-ostruzionista della maggioranza che ha scelto di annullare, in un colpo solo, tutti gli emendamenti simili ed evitare la (interminabile) discussione e il conseguente voto sulle 239 proposte di modifica, molte delle quali presentate per far allungare a dismisura i tempi. Restano alcune modifiche richieste: dalla garanzie “antimafia” per chi si occuperà di costruire il nuovo stadio — ma non vengono accolti tutti i rilievi avanzati dal Comitato per la legalità presieduto da Nando dalla Chiesa — fino a più fondi per il verde per il quartiere.
Un nuovo stadio da oltre 71 mila posti
Il punto fermo è uno: il nuovo stadio si farà. Il nuovo impianto avrà 71.500 posti e sarà affidato architetti Norman Foster e David Manica, che all’attivo hanno anche la costruzione del nuovo Webley Stadium di Londra. Il cronoprogramma prevede che il nuovo stadio dovrebbe vedere la luce nel 2031, poi verrà abbattuto San Siro. L’area intorno sarà trasformata in una “cittadella dello sport e dell’intrattenimento”, i due club destineranno oltre 40 mila metri quadrati per uffici, 20 mila per hotel e 15 mila per i parcheggi. I lavori dovrebbero finire nel 2035.
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