Per capire l'impatto che le nuove tecnologie avranno sul cinema basta scorrere la lista degli autori impegnati nel campo del 3D: il regista di 'Titanic', James Cameron, sta preparando un'avventura spaziale, 'Avatar', che uscirà nelle sale alla fine dell'anno, e gli altri nomi, oltre a Spielberg e Brevig, sono del calibro di George Lucas ('Star Wars'), Peter Jackson ('Il signore degli anelli'), Robert Zemeckis ('Ritorno al futuro'). "Visto il livello degli autori, il 3D potrebbe diventare il futuro del cinema tout-court", azzarda Oscar Cosulich, collaboratore de 'L'espresso' e condirettore del Future Film Festival, che a Bologna, dal 27 gennaio al 1 febbraio, si occuperà di questa nuova frontiera dell'entertainment. "Avremo fra l'altro una anticipazione di 'Monsters vs. Aliens', il nuovo film d'animazione in 3D della Dreamworks, che racconta di una squadra di mostri arruolata dall'esercito americano per combattere gli alieni. Vedremo nuove versioni in 3D di capolavori come 'Nightmare before Christmas' di Tim Burton, e presenteremo 'Psicovip' di Bruno Bozzetto, una serie animata in 3D di 26 episodi coprodotta dalla Rai".
Quella di Bozzetto con la Rai non è l'unica produzione italiana: "Nel nostro paese la sperimentazione sul 3D è iniziata negli anni Ottanta, con produzioni per i parchi di divertimento", spiega l'altra condirettrice, Giulietta Fara: "In tutto il mondo i parchi a tema tipo Disneyland hanno fatto da apripista, ospitando i primi esperimenti del nuovo cinema in 3D, e l'Italia non fa eccezione; per esempio nel 2007 la Ubik di Milano ha prodotto un filmato in 3D per Time Voyagers, una giostra interattiva di Gardaland. Però il 3D non è solo entertainment", aggiunge Fara, "perché i filmati del genere sono utilizzati per la divulgazione scientifica. Ad esempio dal Cineca di Bologna, un consorzio di 35 università che ha sviluppato la visione 3D per musei e installazioni itineranti, inaugurando un 'teatro virtuale', presso la Sala Borsa".
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Problemi che non sfiorano un settore dove il 3D registra una marcia trionfale: l'industria dei videogiochi. "Già negli anni Novanta il mondo dei videogame sviluppava prodotti tridimensionali di successo come Doom", spiega Fabrizio Vagliasindi, docente di Prodotti e Tecnologie di Digital Entertainment all'Università Iulm di Milano: "I videogiochi in 3D hanno raggiunto un livello qualitativo e stili di regia che vengono imitati dal cinema. Anche i creativi hanno una nuova sensibilità: il giapponese Hideo Kojima, con 'Metal Gear Solid 4', porta il 3D a una dimensione di pathos commovente. E nel prossimo futuro vedremo videogiochi, come 'Heavy Rain', con personaggi in grado di comportarsi e recitare come veri esseri umani. La frontiera fra videogame e cinema diventerà sempre più sottile".
Resta un'ultima terra di conquista per il 3D: l'home video. Le prime novità sono state presentate all'inizio di gennaio al Consumer Electronic Show di Las Vegas: la RealD ha un prototipo di tv in 3D, la Dolby sta stringendo accordi per produrre blue-ray disc in 3D, sono allo studio sistemi per tv che non richiedano l'uso degli occhiali, ed è stata mostrata a un pubblico selezionato una partita di football americano ripresa in 3D. Sky progetta di fare lo stesso con le partite della Premier League dell'anno prossimo. A quando la Serie A in tre dimensioni?