La donna poltrona, la donna-tenda, la donna cantante d'opera. Partono dal fascino del mondo del teatro Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Per la linea giovane D&G raccontano una fanciulla nata e cresciuta nei camerini. Persino la passerella è di velluto rosso. L'omaggio è a Maria Callas che, proprio al Teatro Metropole dove si è svolta la sfilata, incise la Norma di Vincenzo Bellini. Era una delle sue opere predilette proprio perché considerata tra le più difficili da interpretare. E così il viso della Divina si ritrova sulle t-shirt ma sono soprattutto le gonne a stupirci. Sono corte, a palloncino, imbottite. In gergo si dice siano "capitonné" effetto poltroncina. Si fermano a metà coscia. Dolce e Gabbana si sono divertiti a declinarle in mille tessuti e fantasie: damascate, maculate, di velluto. In quanto ai bustini sono decorati di pompon da tenda. Qua e là una serie di pantaloni affusolati con gli stessi motivi. Ovunque scarpe di camoscio nere dal tacco altissimo, bordate d'oro. Il gran finale è un autentico coup de théâtre con una lunga serie di abiti lunghi. La chicca è il top, un originalissimo bustino che riproduce per filo e per segno la locandina di un'opera: La Norma appunto ma anche la Traviata di Giuseppe Verdi.
E se Dolce e Gabbana pensano alla Callas e all'Opera lirica, Giorgio Armani guarda agli anni Ottanta. Ripropone le giacche ben avvitate e con le spalle importanti, le gonne leggermente a sacco ma anche strette, da donna manager vagamente aggressiva. Quanto ai pantaloni, sono di raso nero molto affusolati. Di giorno tacchi altissimi, di sera, a sorpresa, stivaletti bassi ricamati. Per la sera la donna Armani si illumina di strass con abiti impalpabili in tutti i toni del grigio. Diversi gli ospiti anche oggi, fra questi Simona Ventura (avvistata anche da Ferré), Anna Kanakis, Eva Riccobono. In sottofondo si sente "We don't need another hero", gli eroi non servono. Ci vuole solo serietà nel lavoro che si fa.
La pensano così anche Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, i due designer che hanno rilevato la direzione creativa di Ferré, scomparso nel giugno del 2007. Le cose non sono facili dato che la Ittierre a cui appartiene Ferré è in amministrazione straordinaria. Ci sono tre commissari incaricati di seguire i destini della società. Da ieri, per fortuna, è arrivato un prestito dalle banche di 30 milioni di euro. E' un aiuto. Ora bisognerà vedere. Intanto i due giovani stilisti stringono i denti e mostrano una collezione rigorosa anche qui con accenni anni Ottanta soprattutto nelle giacche dalle spalle importanti e un po' appuntite. Per la sera ci sono gli abiti plissé neri effetto scatola o quelli con la coda, davanti o dietro. La silhouette è affusolata e la tavolozza va dal vinaccia al grigio passando per l'inchiostro, il verde bottiglia e il viola. "Il nuovo accessorio di stagione è la gorgiera bianca" spiega in backstage Tommaso Aquilano che approfitta per descrivere anche le scarpe, quasi dei gioielli. "Hanno i tacchi in legno di ebano e cristalli di Murano" spiega fiero poi non ce la fa e scoppia in lacrime: "Ci abbiamo messo tutto l'impegno possibile, tutta l'anima." Coraggio.
Cultura
27 febbraio, 2009Suggestioni teatrali per D&G che raccontano una donna nata e cresciuta nei camerini. Giorgio Armani ripropone un'icona degli anni '80: la donna manager aggressiva e affusolata. Mentre Ferré porta in passerella scarpe gioiello e spalle importanti
Milano Moda Donna Armani, Ferré, D&G
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