Chissà cosa inventerà per i 50 anni di Barbie la tedesca Bettina Dorfmann, che ha cambiato i propri dati anagrafici pur di festeggiare il compleanno lo stesso giorno dell'icona Mattel, ed è entrata a pieno titolo nel Guiness dei primati, grazie alle 6.025 Barbie custodite gelosamente in camera da letto.
La famosa bambola che ha fatto sognare generazioni di bambine è nata il 9 marzo 1959 sugli scaffali di New York e, quest'anno, taglia il nobile traguardo da mezzo secolo. Le iniziative, per celebrare il compleanno di Barbie, Ken, Midge, Christie e Skipper, coinvolgono Paesi di tutto il mondo, star, stilisti, perfino concessionarie d'auto (sul sito ufficiale il calendario degli eventi).
Senza contare il web e il social network Facebook, che con oltre 300 pagine di fan, dedicate a Barbie, ha messo in moto un anniversario indimenticabile. La città di New York ha già reso omaggio alla celebre bambola in occasione di Fashion Week, la settimana della moda, attraverso uno show interamente dedicato a Barbie: presenti le grandi firme dello style, da Calvin Klein a Vera Wang, da Badgley Mischka a Tommy Hilfiger, fino a Reem Acra e Peter Som. Devono tutti essersi divertiti parecchio.
Ne è prova lo sberleffo macho di un modello che ha sfilato indossando una t-shirt provocatoria con la scritta "Ogni Barbie ha il suo Ken". Per l'atteso anniversario, la casa produttrice di giocattoli Mattel, in calo vendite da diversi anni a questa parte, ha organizzato un mega-evento presso Bloomingdale di New York, la catena di negozi che ha in gestione il colosso Macy's.
mentre a Shangai si sta ultimando l'allestimento del prossimo negozio-tributo a Barbie, a Parigi Colette inaugurerà una boutique in perfetto stile “bambola Mattel”. Novità anche nei cieli: la compagnia Mexicana, il 9 marzo, solca le nuvole con un aereo tutto dipinto di rosa, e dall'alto assiste alla manifestazione su spiaggia organizzata a Copacabana (rigorosamente rosa i costumi dei partecipanti).
In Italia, invece, party e happening ruotano già intorno a due testimonial d'eccezione: Michelle Hunziker e 500. Se la prima siede al trono come indiscussa Barbie svizzero-italiana, la torinese Fiat 500 mette a ko la leggendaria Gran Turismo, vettura prediletta da Barbie, introducendo una cabriolet rosa dal gusto europeo, che presentata a Milano il 9 marzo.
La Fiat si augura che il modello 500 venga poi ripreso da Mattel. Domenica 8 marzo, a Cremona, in concomitanza con l'evento “Un Milione di Giocattoli”, l'Associazione italiana del giocattolo d'epoca ha creato un museo Barbie diviso in otto ambientazioni. Il futuro di casa Mattel è ora tutto nelle mani del guru del design, Jonathan Adler, che trasferirà l'universo Barbie sulle spiagge di Malibu, con interni, capi, mobili, paesaggi, feticci nuovi di zecca.
Si dice che perfino Barbie subirà qualche ritocco, sicuramente un lifting al viso. La prossima stagione debutterà la collana “Jonathan Adler ama Barbie”, che ha inspirato il lavoro del fotografo ed esperto di design Michael Williams. Ossessionato dalle bambole, da Adler e dalla Barbie, Williams, di Brooklyn, ha fuso la passione per lo stilista Adler a quella per Barbie, costruendo (in miniatura) ambienti, vestiti, oggetti destinati a Barbie, Ken e i loro amici. Il magazine di Williams, "Haute Dollhouse", è l'unica rivista dedicata alle bambole e allo style dei giocattoli.
Nel suo omaggio divertito (titolo: “Welcome to the Haute Dollhouse”), Williams ripropone in dettaglio federe, guanciali, ceramica, divani, tappeti, letti, armadi, pareti, corpi ispirati al lavoro di Adler che, trasportando il catalogo Mattel a Malibu, in California, darà nuova linfa all'immortale bambola dei nostri sogni. Mattel permettendo: il concorso non è riservato solo ad Adler, ma lui ha più probabilità dicono i cultori. “Haute Doll è una rivista che nasce nel settembre 2007”, afferma Williams, più eccitato di tutti all'idea dei 50 anni di Barbie.
“Ho sempre venerato le bambole di plastica, sin da quando ero piccolo. Non ero un ragazzino come gli altri. A 5 anni, quando ancora abitavo a Midwestern, ho avuto la mia prima Barbie Sweet 16, poi ho preteso Malibu Barbie & Ken, e ho raggiunto il top con Superstar Barbie. Quel mondo era l'emporio del mio estro: inventavo e disegnavo costumi, case, arredamenti, tagli di capelli, m'improvvisavo scrittore e regista dirigendo i giocattoli. Ma l'incontro folgorante con una bambola speciale risale al 1994. Ero già adulto e il mio migliore amico, ad Amsterdam, mi regalò una bambola parlante. Scoprii che lui e il suo fidanzato portavano avanti delle operazioni di 'restyle' sulle Barbie, le trasformavano in star. E questo mi ha segnato: è bastato trasferirmi a New York, ed entrare nella boutique di Madison presso FAO Schwarz. Non ho più messo a posto una Barbie senza ritocchi vintage e retrò di mio gusto. Poi ho scoperto di non essere solo in questa passione: il mio idolo Jonathan Adler è innamorato di Barbie dall'età di 12 anni. Così ho scelto di creare dei diorama incentrati sulla casa delle bambole, ringraziando simbolicamente Adler per la passione comune”.
Da qui, lo slogan coniato da bloggers americani come The Fashion Doll Chronicles e Design Centre: "Michael ama Jonathan Adler ed entrambe amano Barbie".