Per il capo della diplomazia di Nuova Delhi, l’intervento contro Islamabad era necessario per neutralizzare le centrali dei terroristi di Lashkar-e-Taiba, pronti a colpire ancora l’India. Colloquio con Vikram Misri

Il ministro degli Esteri indiano: "Difendo la tregua con il Pakistan ma non tollereremo altri attacchi"

Vikram Misri è il ministro degli Esteri del governo di Nuova Delhi ed è un diplomatico di lungo corso che ha servito il suo Paese anche in Cina e che sta gestendo in prima persona il rapporto con i media nello scontro fra India e Pakistan. Dopo quattro giorni di combattimenti è stato faticosamente raggiunto un cessate il fuoco, che resta comunque fragile. 

 

«Abbiamo accettato di siglare una tregua, ma sono bastate poche ore perché il Pakistan la violasse di nuovo. Le nostre forze armate risponderanno a ogni violazione di Islamabad, ma non saremo noi a tiraci indietro per trovare una soluzione pacifica. Gli abitanti del Jammu e Kshmir stanno tornando nelle loro case e noi vogliamo garantire la loro sicurezza. Io sono originario di Srinagar, il capoluogo regionale, e ho molti parenti che sono dovuti scappare per i bombardamenti contro i civili lanciati dal Pakistan. La nostra operazione militare Sindoor (il colore rosso usato per truccarsi dalle donne indiane sposate) ha avuto pieno successo e abbiamo colpito a fondo i terroristi. Nove siti del gruppo Lashkar-e-Taiba sono stati distrutti, mentre erano in corso riunioni per colpire ancora l’India. La nostra intelligence ha confermato che stavano portando avanti un piano per uccidere il maggior numero possibile di civili indiani. L’attentato nella località turistica di Pahalgam è stato particolarmente brutale con esecuzioni di civili indifesi, eseguite davanti ai familiari che sono ancora sotto shock. Un attacco che voleva distruggere il tessuto sociale della regione confinante per rafforzare il terrorismo transfrontaliero pachistano. L’obiettivo di questi criminali è gettare il Kashmir nel caos, ma questa terra fa parte dell’India e non ce ne andremo mai. Tutte le indagini portano alla diretta responsabilità di Islamabad come protettore di Lashkar-e-Taiba. Anche i finanziatori di questo gruppo provengono dal Pakistan e questo non fa altro che confermare la lunga storia di come questo Paese sia un autentico rifugio per tutti i terroristi. Abbiamo concesso al Pakistan due settimane per arrestare e consegnare questi assassini, ma non è stato fatto nulla e l’India ha agito per difendersi. Non abbiamo fatto altro che esercitare il nostro diritto di rispondere e prevenire e soprattutto dissuadere questi criminali da ulteriori attacchi. Non si tratta di una escalation, ma di un’azione ponderata e responsabile. Adesso però faremo di tutto per mantenere il cessate il fuoco e voglio ringraziare tutti i partner internazionali che si sono adoperati per arrivare a questo accordo. Non basteranno certamente pochi troll per mettere in crisi il grande lavoro diplomatico portato avanti dal ministero degli Esteri di Nuova Delhi». 

 

Il responsabile della politica estera del governo indiano assieme alla sua famiglia è finito nel mirino dei social per l’accordo di pace con il Pakistan. «L’unica cosa che conta è garantire la sicurezza dei cittadini kashimiri che soffrono da anni questa situazione. Sono lieto che Islamabad abbia fatto marcia indietro sulle pericolose parole come guerra nucleare. Noi non abbiamo mai parlato di questo, ma voglio ribadire che se il Pakistan attaccherà, l’India risponderà ancora più forte. Stiamo lavorando per ripristinare anche il Trattato delle acque dell’Indo, in vigore da oltre 60 anni, che regola la divisione delle risorse idriche dell’area. Voglio anche smentire la notizia che abbiamo attaccato una moschea per colpire i civili, si trattava infatti di un complesso per l’addestramento di terroristi. Noi vogliamo spezzare la spina dorsale del terrorismo e non permettiamo che l’India venga minacciata da nessuno, tantomeno dal Pakistan».

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Pronto chi truffa? - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 23 maggio, è disponibile in edicola e in app