Caduta dei capelli, danni alle unghie, dermatiti, sono alcuni degli effetti collaterali che le terapie oncologiche hanno sull'aspetto. E che potrebbero essere in parte evitate o
risolte: se n'è occupata l'associazione Skineco (www.skineco.org) in un incontro tra specialisti tenuto nei giorni scorsi a Roma. A cui ha partecipato Norma Cameli, responsabile del Servizio di Dermatologia Estetica dell'Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma.
I pazienti sono informati dei possibili effetti collaterali dermatologici delle terapie?
"Spesso no. Per questo reagiscono negativamente, pensando spesso che il corpo stia cambiando in maniera irreversibile. Ma non sempre è così. Fornire un supporto dermatologico aiuterebbe ad affrontare con un atteggiamento positivo la malattia: se non si vergogna del proprio aspetto, il paziente non si isola, mantiene i suoi rapporti sociali e un contatto con il mondo esterno".
A chi rivolgersi?
"Solitamente i pazienti si vergognano di esternare queste esigenze. Hanno paura di essere giudicati superficiali dall'oncologo e talvolta si rivolgono autonomamente a un dermatologo. Così accade spesso che chiedano aiuto, di nascosto dall'oncologo, ai centri estetici. Il che è rischioso perché queste strutture non sono tenute a sapere a quali trattamenti possono sottoporre questi pazienti o quali, invece, sarebbe meglio evitare".
Cultura
24 maggio, 2010Gli effetti collaterali delle terapie oncologiche su pelle e capelli potrebbero essere in parte evitati o risolti. Colloquio con la dermatologa Norma Cameli
Pelle sotto controllo
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