Piano piano, diventano rari i produttori e distributori che hanno fatto conoscere in Italia il cinema non nazionale né americano, non facile né commerciale. Manfredi Traxler, che al pubblico italiano rivelò Fassbinder con "Il matrimonio di Maria Braun", se n'è andato lasciando il proprio impegno alla moglie Vania Protti, bella ed intelligente. Roberto Cicutto, sostegno di Olmi, ha venduto la sua società Mikado alla De Agostini, che presto l'ha rivenduta. Valerio De Paolis ha ceduto la benemerita Bim.
Humbert Balsan era un produttore francese dello stesso genere: passione per i film, sensibilità, eleganza, straordinario calore umano. Alla sua memoria è dedicato "Il padre dei miei figli" di Mia Hansen-Love: cinema sul cinema, ritratto d'un cineasta d'eccezione, disegno d'un ambiente affascinante, molto divertente.
Produttori protagonisti nei film non ce ne sono molti: quelli da musical americano sono macchiette buffe oppure consiglieri delegati carismatici (in "Facciamo l'amore" con Monroe-Montand), figure eroiche (ne "Gli ultimi fuochi", da Scott Fitzgerald) o mascalzoni (ne "Lo stato delle cose" di Wenders).
Il protagonista di questo film è un uomo d'amore, di vita, d'impegno, di lavoro, dai modi aristocratici e dai comportamenti impeccabili, pronto ad aiutare gli artisti a realizzarsi. Il film lo coglie in un momento molto difficile: le sue giornate sono un cumulo d'impegni, i soldi gli mancano, le banche lo abbandonano, i registi non lo aiutano, telefonini, contabili e notai infrangono il dinamismo delle giornate sue e dei suoi dipendenti-amici. È tanto assediato da debiti e guai, umiliato dal suo lavoro squattrinato e dalla vanità delle sue speranze, che si spara un colpo alla testa e muore solo, in mezzo alla strada.
La seconda parte del film racconta la violenza del lutto, per la sua famiglia e per la famiglia allargata dei suoi compagni di lavoro: con una delicatezza e malinconia così grandi e profonde da confermare l'eccezionalità della narrazione, vivace e insieme letale.
Il padre dei miei figli
di Mia Hansen-Love
con Louis-Do de Lencquesaing, Chiara Caselli