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Cultura
luglio, 2010

E Shrek diventò malinconico

Nell'ultimo film della saga, l'orco verde è cupo, inquieto, quasi esistenzialista. E arriva a firmare un contratto faustiano con i cattivi

Fuori uno: termina con la classica formula del lieto fine fiabesco e con la quarta puntata la saga Dreamworks dell'orco verdolino. Shrek è una parola tedesca ma anche yiddish che significa terrore: ma venne accolto con vera cordialità nel 2001 il personaggio insolito di un orco bruttissimo, grasso, con orecchie a tromba, sudicione (non si lavava, emetteva rutti fragorosi e odori terribili, si rotolava volentieri nel fango); della principessa Fiona che considerandolo un Principe Azzurro diventa orchessa per amore; degli amici Ciuchino (somaro) e Gatto (con gli stivali).

La simpatia e familiarità con cui Shrek venne ricevuto dimostrava che i luoghi comuni della favola erano davvero logori, che era tempo di rinnovarli. Nove anni, tre film e un miliardo di spettatori dopo, la sorpresa e l'emozione non sono più quelle, la saga finisce.

"Shrek. E vissero felici e contenti" risulta visivamente meno stimolante dei precedenti, intellettualmente più malinconico, anzi cupo. Dopo aver salvato Fiona nel primo episodio, essersi unito a lei nel secondo, aver assunto il ruolo di padre di famiglia nel terzo, Shrek, vittima del successo, è stufo. Ha tre figli piccoli (uno rutta, l'altro è maleodorante, il terzo vomita).

È una celebrità locale inseguita dai turisti con richieste di autografi. Non spaventa più nessuno. È inquieto. Per lanciare l'ultima avventura firma un contratto faustiano con il perfido gnomo Tremontino (da Tremonti?), che diventa re del regno di Molto, Molto Lontano usando il potere di laide streghe, d'un pifferaio incantatore simile a quello di Hamelin, d'una malìa lanciata su Fiona.

Da quando Spielberg ebbe l'idea di terrorizzare il pubblico con "Lo squalo", l'estate è la stagione delle saghe, con l'incoraggiamento della crisi economico-finanziaria: "Twilight 3", "Toy Story 3", "Harry Pottger 6 e 7", "Millennium 3". Meno male che almeno "Shrek" finisce: buona fortuna, orco verdolino.

Shrek e vissero felici e contenti
di Mike Mitchell.
Animazione, 3D

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