Esce in libreria la terza raccolta del collettivo che ha fondato il sito satirico più cliccato del Web italiano. Un mix di battute che si trasformano in un ritratto amaro dell'Italia contemporanea, dalla fine del berlusconismo al governo Monti. Eccone un estratto

Spinoza, un Paese da ridere

"Mettere in ridicolo ciò che lo è già è un esercizio molto più difficile di quel che si creda, è come esibirsi dopo un bravo comico che ha fatto ridere a crepapelle la platea". Così, nell'introduzione a 'Spinoza. Qualcosa di completamente diverso' i due curatori Stefano Andreoli e Alessandro Bonino commentano l'impresa di fare satira in un'Italia in cui grottesco e ridicolo, nell'ultimo ventennio, sono diventati uno degli ingredienti principali dello spettacolo del potere. Ideatori del frequentatissimo blog spinoza.it, Andreoli e Bonino hanno voluto di nuovo raccogliere (come già in 'Spinoza. Un libro serissimo' e 'Spinoza. Una risata vi disseppellirà', usciti nel 2010 e nel 2011) le migliori battute inviate al sito in un libro. Il risultato è 'Spinoza. Qualcosa di completamente diverso' (Aliberti) in uscita in questi giorni. Un concentrato, in duemila frammenti di satira politico-sociale, di ciò che negli ultimi tempi ci ha fatto ridere amaramente della politica e dell'attualità, dalla Tav alla fine del berlusconismo, dalla riforma Fornero alla cattura di Bin Laden. Ecco di seguito due estratti del volume, che riguardano la fine del governo del Cavaliere e l'avvicendamento dei 'tecnici' alla guida del Paese

In un tripudio di miccette


Il berlusconismo è finito. Pubblicità.

Berlusconi si è dimesso. Adesso bisognerà ripro­grammare Bersani.

Come promesso, Berlusconi ha rassegnato le di­missioni. Contate bene, gli scoop sono due.

La Nato precisa: «Non è stato sparato nemmeno un colpo».
(A Minzolini hanno detto che Berlusconi non c’è più perché farà un viaggio lungo lungo)

Scene di giubilo fuori dal Quirinale. Che esagerati, mica è morto!

Concerti, lancio di monetine, cori di insulti, caro­selli di auto. Era giunto il momento di dare un’im­magine di serietà al mondo.

«Vergogna! Vergogna!» hanno urlato gli italiani allo specchio. I manifestanti: «Buffone, buffone!» I supporter del premier: «Silvio, Silvio!» I leghisti: «Elezioni, elezioni!» Napolitano: «Ma lo sapete che ore sono?!»

Berlusconi lascia Palazzo Chigi da un ingresso posteriore. La storia apprezzerà la metafora.

(La caduta di Berlusconi è come la laurea: l’hai desiderata per anni, ti ubriachi e il giorno dopo realizzi che non sai che cazzo fare)

Berlusconi: «Amareggiato per gli insulti organiz­zati». E ringrazia che le Frecce tricolori erano senza carburante.

Scilipoti va a Montecitorio con la fascia nera al braccio. Gli serve per distinguere la destra dalla sinistra.

Scilipoti indossa il lutto. Ci vorranno giorni prima che torni a concedersi a qualcuno.

Alfano: «Avrei gradito qualche dichiarazione dei leader della sinistra in cui ammettono di non aver vinto le elezioni». Ce ne sono parecchie in vhs.

Piersilvio Berlusconi: «Mio padre ha subito attac­chi inaccettabili per un paese civile». Incredibile: una frase così lunga senza neanche un termine che non sia opinabile.

Le Monde: «Berlusconi lascia l’Italia come l’ha tro­vata nel ’94». Senza euro.

Obama telefona a Napolitano: «Dimmi che è vero!»

Il giorno dopo le dimissioni Berlusconi appare in un video. È successo anche a voi?

Messaggio video di Berlusconi. Se lo vedi dopo sette giorni ti dimetti.

Berlusconi saluta i potenti del mondo: «Starò fuori per un po’».

L’anatema di Berlusconi: «Dopo di me il nulla». Per garantire continuità di governo.

«Non lascio, raddoppio». Ecco bravo, rispondi alle domande.

Berlusconi: «Volevate che mi ritirassi a scrivere le mie memorie?» No, basta che sparisci dalle nostre.

Scajola: «Berlusconi sia protagonista». Ci manche­rebbe, è il suo funerale.

Anche Rotondi si dice pronto a dare le dimissioni. Dovrebbe essere rimasto un Crodino.

«È stato il Pd a mandare a casa Berlusconi». Ab­bracciami Pierluigi, oggi puoi dire tutto quello che vuoi.

Il sito del Fatto Quotidiano titola “The End”. Non fate così, qualcosa da scrivere si trova sempre.

L’ultima dichiarazione di Berlusconi premier: «Non sparate».

Qualcosa di completamente diverso

Mario Monti è il nuovo premier. Dalla Pdl alla Bce.

Abbiamo un governo senza politici. Quindi le no­vità sono due.

Monti inizia nel segno della discontinuità: «La gnocca non mi è mai piaciuta».

Otto italiani su dieci credono in Monti. È un classico ritrovare la fede in punto di morte.

Berlusconi passa a Monti la campanella. Non vi dico chi è arrivato quando l’ha provata.

Il nuovo premier comincia la giornata andando in chiesa. Iniziano le consultazioni.

Monti si insedia a Palazzo Chigi. Gli consiglio di cambiare le lenzuola.

Nella squadra di governo Di Paola, Cancellieri, Clini, Severino, Terzi, Fornero, Balduzzi, Milanesi, Giarda. L’unico precedente simile è il Foggia di Zeman.

(Non ho mai avuto appeso in camera nessuno dei ministri nominati da Monti. Mi pare un buon pun­to di partenza)

Monti: «Ho svegliato Di Paola alle tre di notte». È bello sapere che questi di notte dormono.

L’età media del governo Monti è di 63 anni. Arri­vare al 2013 sarà una sfida nella sfida.

Nel nuovo esecutivo due banchieri, un ammira­glio e un ambasciatore. Positive le prime reazioni della Prussia.

Molti banchieri nel governo. Proveranno l’ebbrezza di stare dall’altra parte del debito.

Mercati ancora incerti dopo la presentazione del nuovo governo. Ci vuole un po’ di tempo a cercare su Wikipedia tutti quei nomi.

Eliminato il ministero della Semplificazione. Allora funziona!

Non c’è un ministero specifico per le Pari opportu­nità. Ed è comunque un passo in avanti.

Dai vertici del Pd massima apertura al governo Monti: «Voteremo anche quei provvedimenti che fingiamo di non condividere».

Monti: «Non ho mai parlato di lacrime e sangue».

Se pagate puntualmente nessuno vi farà del male.

Per Monti servono sacrifici, non lacrime e sangue. Quindi soffrite pure, ma evitate di sporcare.

«Chiederemo di più a chi ha dato meno». No dai, l’altro rene no!

Monti va a salutare il Papa. Vuole tenersi buono il padrone di casa.

Il governo Monti piace al Vaticano e piace a Mar­chionne. Non so cosa ne pensi la massoneria per­ché non emette comunicati stampa.

Fini: «Il nuovo governo ha un alto livello di com­petenza». Che squallore, i confronti fra vecchi e nuovi fidanzati.

Monti ha incontrato Draghi, Berlusconi e il Pd. Ormai tutte creature immaginarie.

Berlusconi ironizza: «Monti accolto come Marado­na». No, guarda che i finanzieri aspettavano te.

«Napolitano ci trattava come bambini». In effetti ti ha firmato un sacco di giustificazioni.

Berlusconi: «La democrazia è sospesa». Per eccesso di rialzo.

La Lega: «Difenderemo pensioni e risparmi». È l’abitudine a battersi per qualcosa che non esiste.

Vasco Rossi: «Contento di essere vivo per vedere Monti». Ok, ora che hai fatto…

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