Pubblicità
Cultura
luglio, 2012

Come migrare e vivere felici

Sono più di quattro milioni gli italiani che sognano di mollare tutto e andarsene. Uno che l'ha fatto davvero ha scritto un manuale per la fuga. Dedicato a quelli che sono stufi

Ciao ciao cara Italia. Mollo tutto e me ne vado. Lo pensano in tanti. E in tanti lo fanno. Non solo cervelli in fuga. Scappano i ventenni, con la scusa dell'Erasmus. Se ne vanno i laureati, in cerca di un futuro. Migrano le multinazionali. E pure i pensionati. Come Beppe Bonazzoli. Giornalista per quarant'anni, approdato alla pensione ha deciso che era giunta l'ora di mollare il grigiore italico per il suo paradiso ideale. Un posto da cartolina: la baia a mezzaluna, l'acqua turchese, la spiaggia bianchissima. Ovvero il litorale del Bavaro, lembo marittimo a sud-est della Repubblica Dominicana, erroneamente chiamato dai più Santo Domingo. Lo racconta in "Fuga per la vita", manuale-diario che illustra come "Andare via e vivere felici" (Marco Tropea Editore).

A imprimere la svolta decisiva è stato un infarto, che lo ha portato a riflettere sulla sua salute e quella del suo Paese, "un'Italia della cattiva politica e dalle troppe tasse dove il futuro sarà peggiore del presente, un Paese che sta inesorabilmente scivolando dalla depressione alla povertà", dice Bonazzoli. Malessere avvertito da molti. Esattamente da 4.028.370 persone, rivela l'Associazione Migrantes.

"L'Italia non è un paese per giovani", scrive il giornalista. Ma neanche per vecchi, se il 18,2 per cento di quei quattro milioni sono ultrasessantenni. Dove vanno? Dove la gente sorride e la gentilezza è ancora un valore. "Dove si vive con poco e una pensione dall'Italia permette ancora di campare alla grande", dice. In Asia, per esempio, seguendo le orme di Tiziano Terzani, che l'ha raccontata nel bel libro "In Asia". In Thailandia, in particolare, che promette bene già dal nome: "terra degli uomini liberi". O a Cuba, in Costa Rica o Brasile. Tunisia e Marocco non sono da sottovalutare.

Comunque, la partenza va pianificata al dettaglio: bisogna essere "migranti consapevoli", dice lui. E valutare una serie di variabili: distanza, clima, amici che già vivono altrove, lingua, economia, stabilità politica, armonia sociale, sicurezza e assistenza sanitaria, cibo e burocrazia, anche banche e tecnologia. Il Web aiuta, con siti come mollotutto.com, voglioviverecosi.com, scappo.it o italiansinfuga.com. Inoltre Bonazzoli consiglia qualche lettura propedeutica: "Scappo via" di Attilio Wanderlingh, "Vado a vivere all'estero" di Patrizia Figoli Turchetti, "Adesso basta" di Simone Perotti e "È facile cambiare vita se sai come farlo" di Aldo Mencaraglia. Con racconti, storie e suggerimenti, "Fuga per la vita" aiuta a tornare padroni del proprio destino. E a essere ottimisti, pensando al futuro.

L'edicola

La pace al ribasso può segnare la fine dell'Europa

Esclusa dai negoziati, per contare deve essere davvero un’Unione di Stati con una sola voce

Pubblicità