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Anche gli esponenti Pd che nel 2008 attaccarono Giulio Tremonti e Sandro Bondi, complici di quella ferita mortale ai Beni Culturali (le cui conseguenze ?si sono viste nel tempo), una volta al governo hanno fatto nuovi tagli, anche se da tagliare era rimasto ben poco. Perciò le misure annunciate dal ministro Dario Franceschini per la nuova Legge ?di Stabilità sono davvero una buona notizia.
Ma basta così? Certamente no.
Prima di pugnalare alle spalle il suo ministero, Bondi aveva dichiarato alle Camere che «l’Italia è agli ultimi posti ?in Europa per la percentuale della spesa in cultura (0,28 per cento della spesa pubblica contro l’8,3 di Svezia e il 3 per cento di Francia)», aggiungendo «mi impegno ad invertire questa tendenza negativa». Le nuove misure sono lontane dal ripristinare il bilancio del 2008, peraltro già insufficiente. Intanto si moltiplicano le urgenze, in particolare sul fronte del paesaggio (solo Toscana e Puglia hanno finora prodotto i prescritti piani paesaggistici), mentre le Soprintendenze sono paralizzate dalla mancanza di personale. Bene dunque le nuove misure: ma solo se sono il primo atto di una tardiva ma necessaria presa di coscienza del governo.