
Nello straziante e simbolico “Non lasciarmi” tre ragazzi nati e cresciuti per donare organi scoprono il senso della vita e dell’amore. Nel fantascientifico “In Time” tutti sono programmati per crescere fino a 25 anni quando sul loro braccio appare ?un timer che scorre all’indietro ?e azzerandosi li uccide. Il tempo ?è la moneta corrente, si conquista lavorando e può essere immagazzinato e trasferito abbracciandosi. Nell’altrettanto futuribile “Transcendence” si profila l’immortalità digitale: la scansione del cervello messa in rete continua a elaborare dati, cosciente, onnipotente e onnipresente (la cosa più simile a Dio).
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Se così fosse basterebbe un download, e c’è già chi ci sta lavorando. L’animazione sospesa è l’idea portante della serie cult “Wayward Pines” (Sky) dalla trilogia di Blake Crouch (Sperling &Kupfer): dormire per migliaia d’anni e svegliarsi in un futuro migliore. “Avatar” invece suggeriva la possibilità di una reincarnazione scientifica: la stessa mente in un altro corpo in un altro pianeta; “Agent of Shields”, serie tv, quella della resurrezione: l’agente Phil Coulson, defunto, torna al suo posto con una cura sperimentale a base ?di Dna alieno. Ogni happy end ha però le sue controindicazioni. E nel caso ?di Highlander il “premio“ per il guerriero vincitore è una vita normale: moglie, figli. Un’esistenza meravigliosa, ?perché ha una fine.