Va alla memoria di Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trucidato in Egitto, il Premio Speciale 2016 assegnato dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin nell’ambito del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta: lo ha annunciato la presidente della Fondazione, Daniela Luchetta, spiegando: «non esistono parole per esprimere quello che proviamo per Giulio. E l'unico modo possibile per dire qualcosa è dare il nostro contributo alla ricerca della verità . Nella certezza che mai potrà essere fatta giustizia».
I reportage in gara al Premio Luchetta 2016 riflettono le questioni al centro della stampa internazionale e raccontano volti e storie legati all’esodo epocale di milioni di migranti dalle guerre, aree del mondo vessate dal terrorismo jihadista, fronti caldi della Siria e del Mediterraneo.
Le terne finaliste sono state presentate in occasione di Link - Premio Luchetta Incontra, il festival del buon giornalismo che si è concluso a Trieste il 25 aprile.
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Per la sezione Reportage è in finale, insieme a uno speciale della BBC con Hazel Chandler sui bimbi soldato della Sierra Leone, e al Tg3 con il reportage di Nico Piro (Premio Luchetta 2009) sul campo rifugiati di Grand Synthe nella Francia atlantica, anche un servizio pubblicato dal nostro sito: si tratta del videoreportage di Cristina Mastandrea e Floriana Bulfon, con la regia di Toni Trupia e Mario Poeta, diffuso anche da La7 e RaiNews24, sui minori stranieri abbandonati a se stessi e sfruttati nella zona della stazione Termini, a Roma.
Tre servizi BBC sono in finale per le Tg News del Premio Luchetta 2016: sono firmati da Fergal Keane /Premio Luchetta 2012) con Nicholas Springate, che hanno raccontato l’epopea di una bimba siriana in sedia a rotelle, riuscita a fuggire dal suo Paese; da Caroline Hawley sulle conseguenze di una guerra senza fine per l’infanzia siriana e da Quentin Sommerville, che è riuscito a intervistare i bimbi soldato fuggiti all’addestramento dell’Isis.
Per la stampa italiana in finale tre reportage che mettono a fuoco storie di migranti in fuga dal terrore: Alessandra Coppola del Corriere della Sera ha raccontato la storia di una famiglia siriana in cerca di cure per la figlia ammalata; Pietro Del Re su Repubblica ha ripercorso l’odissea del giovanissimo Abdul, sbarcato a Kos dall’Afghanistan; Niccolo’ Zancan sulla Stampa ha fotografato il dramma dei migranti fra Grecia e Macedonia, assediati dal filo spinato nell’agosto 2015. Per la stampa internazionale si contendono il Premio Luchetta 2016 tre grandi testate: New York Times, che ha raccontato con Katrin Bennhold la storia del piccolo Reza, rimasto orfano nella fuga attraverso la Macedonia; El Pais, intervenuto con Alejandra Agudo sul problema della scolarizzazione per le bambine in Bangladesh; il Mirror, sullo scandalo dei bambini africani che lavorano nelle discariche per recuperare i fili di rame dai computer, raccontato da Tom Parry.
Per la sezione fotografia dedicata a Miran Hrovatin sono in gara gli scatti di Fabrizio Villa, pubblicato dal Corriere della Sera – La Lettura per ricordare i ‘figli del mare’, piccoli Avlan morti nelle acque nel 2015; di Gjorgji Lichovski, per la fotografia del bimbo che consola suo padre davanti allo stop ai migranti nei Balcani, pubblicato su the Huffington Post; e di Iker Pastor, che ha colto l’attimo in cui i genitori siriani lavano il neonato Bayan fuori dalla tenda del campo profughi, apparso in Italia su Repubblica.
Il Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta 2016 è promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin con la Rai ed è organizzato da Prandicom. Culminerà, giovedì 30 giugno al Politeama Rossetti di Trieste, nella Serata speciale “I Nostri Angeli”, ripresa e trasmessa da Rai1, con la premiazione dei vincitori. Info www.premioluchetta.it e www.fondazioneluchetta.org