Pierino con ?"La Repubblica delle donne" ci ha illuso ancora. Circondandosi di personaggi, temi e cadute di stile di cui si poteva fare tranquillamente a meno. Peccato

Miss Strega, l’arcidiacona , il Ken umano, le sex dolls, il gigolò e il personal trainer. Poi sederi al vento, un pizzico di trash vestito da colto e pochissima cultura nascosta in un’onda imbarazzante ?di color inutile. Piero Chiambretti, il fenomenale Piero Chiambretti, è tornato nella “nuova Rete4” (ormai una parola sola anche se per dirla con eleganza profuma già di antico) per parlare alle donne, viva le donne, chi saremo mai noi senza le donne. E dunque nella luce piena della prima serata recupera dal buio della notte di Canale 5 un pezzetto di sé, gli cambia canale, lo spolvera con un piumino sottomarca e lo ripropone con un titolo altisonante: “La Repubblica delle donne”. Dove non solo a farla da padrone è il silicone mentale, quel senso di gonfiore artificiale che avvolge il tutto, che mischia le carte, maschera la vecchiezza e finge di proporre argomenti interessanti quando in realtà le rughe si vedono benissimo.

Ma l’ospite incensato, l’opinionista d’eccellenza, il protagonista dal tono pacato è il signor Signorini, che fa finta di non sapere che l’occhio del Grande Fratello lo scruta da un altro canale e si ripropone lucidato e suadente per il dibattito sulle regine di cuori del momento.

Poi pazienza che dica a una signora cinquantenne che se lei vuole fare il quinto figlio lui si fa gli altri due. Pazienza anche che, tra un’ospite e una chiacchierata, spuntino quelle figurine circensi che parlano male e pensano peggio, tipo l’innominabile dottore farmacista che pur di vendere due bustine d’erbette miracolose si fa trattare come un pupazzetto che dice la battuta scorretta e viene sgridato in pubblico. Pazienza ?che Malgioglio stia spremendo come ?un limone questa sua seconda vita rischiando di spuntare come ospite persino al bar di quartiere.

Quel che dispiace davvero è che per l’ennesima volta le aspettative nei confronti del conduttore si siano frantumate al primo sguardo. Lui, quel geniaccio che nell’ormai remoto passato aveva raccontato l’Uomo qualunque portandolo dalla strada alle telecamere e rendendolo a sorpresa qualcuno, si ritrova oggi a spingere a forza, ancora e ancora, su dei perfetti signor Nessuno facendo finta che siano qualcuno e che soprattutto abbiano qualcosa da dire. Peccato Piero, la guerra ormai è persa.

*************

SEMAFORO VERDE
Ha 80 anni e un vitino di vespa imbattibile. Ha vinto due Oscar, un Leone e sei Golden Globe. E soprattutto ha affittato quell’appartamento all’ultimo piano che faceva venire il fiatone a Robert Redford. Meravigliosa Jane Fonda, celebrata dal doc HBO da recuperare per forza su Sky (“Jane Fonda in five acts”).

SEMAFORO ROSSO
“Il ristorante degli chef” ?(Rai Due) è l’ennesimo copia ?e incolla sfacciato di illustri programmi precedenti e porta con ?sé un sentore di fastidio tautologico ?a cominciare dal titolo. E di chi mai, ?di grazia, dovrebbe essere il ristorante ?se non degli chef? Dei bagnini? ?Delle informatrici mediche? Insomma, ?idee poche e anche un po’ scotte.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Siamo tutti complici - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso