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A Spoleto due, cento, mille mondi

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Mahmood, Eleonora Abbagnato, Vinicio Capossela, Stefano Bollani e Hamilton De Holanda. E per il teatro Emma Dante, Eva Riccobono, Andrée Ruth Shammah. Dal 28 giugno al 14 luglio la 62esima edizione della manifestazione culturale

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La generazione meticcia raccontata nelle sue canzoni da Mahmood, star con madre italiana e padre egiziano, le complesse coreografie eseguite da Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi e direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. E ancora, per il teatro Adriana Asti, Marisa Berenson, Lucinda Childs, Emma Dante, Eva Riccobono, Andrée Ruth Shammah.

Tra opera, musica, arte, teatro e sonorità al confine tra hip hop e trap, mai come quest’anno il Festival dei Due Mondi, a Spoleto (28 giugno - 14 luglio, il programma su festivaldispoleto.it) si dimostra coerente con il proprio nome. Anzi, di universi sembra attraversarne più del solito, se si aggiunge la moda con il fantasmagorico Fashion Freak Show di Jean Paul Gaultier.
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26/6/2019

Dopo la scorsa edizione con i suoi 75mila spettatori e 100mila presenze in città, questa 62esima dal titolo “Ocean of inspirations”, per l’undicesima volta sotto la guida di Giorgio Ferrara, promette di volare alto come suggerisce la figura femminile, alata e black, immortalata dal fotografo statunitense David LaChapelle nel manifesto del festival. Stavolta occorre districarsi nelle pieghe di un cartellone particolarmente fitto, frutto di tante collaborazioni con istituzioni italiane e straniere: detto di Eleonora Abbagnato e Mahmood (special guest Dardust), in piazza Duomo rispettivamente il 30 giugno e il 10 luglio, il festival si conferma vetrina d’eccellenza per grandi artisti e giovani talenti: anche quest’anno inaugura una nuova produzione, “Proserpine”, opera lirica in due atti, tratta dall’omonimo poema drammatico di Mary Shelley commissionata alla compositrice Silvia Colasanti.
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La danza, invece, è rappresentata dal Dutch National Ballet con uno spettacolo omaggio al coreografo di fama mondiale Hans Van Manen, e dai ballerini-allievi della rinomata École-Atelier Rudra Béjart di Losanna fondata da Maurice Béjart. E ancora la musica, con Stefano Bollani e Hamilton De Holanda in concerto al Teatro Romano un dialogo fra pianoforte e bandolim all’insegna dell’improvvisazione e del grande amore per la musica brasiliana. E poi Vinicio Capossela con i suoi ultimi lavori, ancora in piazza Duomo, con la sua ironia graffiante e lo sguardo impietoso sulle pestilenze del nostro presente.  

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