Ieri Quark oggi L’Isola dei no vax: c’era una volta la scienza

Il programma di Piero Angela festeggia i suoi primi 40 anni. E nel programma di Canale 5 si da spazio a un’accanita nemica della «dittatura sanitaria». Curiose coincidenze, segnali di una televisione in picchiata

Strane le coincidenze televisive. Scorrendo a memoria l’almanacco viene fuori che proprio in questi giorni bui, mentre su “L’Isola dei famosi” debuttava la cintura nera del negazionismo, ricorre anche l’anniversario della prima puntata di “Quark”. Era mercoledì 18 marzo 1981 quando su Rai Uno dopo l’ennesima puntata di Dallas cominciò una seconda serata (alle 21,35, orario in cui oggi siamo ancora davanti al giochino parentale) a dir poco anomala. Dopo la sigla virtuale sulle note della “Suite in re maggiore” di Bach, sbucava la faccia gentile di Piero Angela: «Questo programma cercherà di esplorare il mondo della scienza e della ricerca in modo chiaro e comprensibile nei suoi vari aspetti. Il titolo lo abbiamo ripreso a prestito dalla fisica perché indica i più piccoli mattoni della materia. E noi proveremo ad andare dentro le cose». Una specie di rivoluzione. Pacata per carità, ma quantomeno inedita. Che metteva in campo ingenti mezzi tecnologici e tutte le risorse visive a disposizione in quei tempi lontani senza social, solo per rendere lo spettatore parte attiva di un discorso generalmente respingente. La scienza presentata non come spettacolo ma che spettacolo lo diventava, dal momento in cui la comprensione di un argomento a dir poco misterioso veniva sviscerato e raccontato come una gran bella storia senza alcuna concessione all’allontanamento dal rigore assoluto.

 

Neanche a dirlo fu un successo roboante: 9 milioni di telespettatori, incollati alla tv. Ora a distanza di otto lustri tondi tondi, dopo un anno che ha eletto i virologi a novelle star, scienziati da camerino saltellanti da un talk all’altro, il compleanno di “Quark” viene festeggiato a sua insaputa con lo sbarco sull’Isola di Canale5 di Daniela Martani, nota ai pochi per essere un’accanita nemica della «dittatura sanitaria», contraria alle mascherine perché «dalla garza filtra tutto» e visto che «nelle terapie intensive non c’è più nessuno» la colpa «è di chi mangia carne». Pochi pensieri ma confusi, al punto da farle meritare un posto in prima fila da naufraga vip. Quale momento migliore, se non quello pandemico, per dare spazio a cotanta mente? Così, per alzare il livello, non resta che guardare più in alto citando un gigante.

 

Come scrisse Beniamino Placido: «D’altra parte, perché mai la Tv dovrebbe investire milioni (di milioni) in un dipartimento scientifico quando può spenderli per i giochi di prestigio parapsicologici? Non mi meraviglierei che una sera Piero Angela, perdendo la sua signorile compostezza, dicesse: Signori, qui il livello mi sembra piuttosto basso. Vado a trovare “Quelli della notte”».

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