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Tra jinn, tesori sepolti e barche da pesca la Palestina si racconta ai bambini

Le traduzioni in Occidente sono poche, eppure i libri per l'infanzia che meriterebbero un posto nelle nostre librerie sono tanti. Breve guida d'autore dedicata alla Fiera di Bologna. Dalla newsletter de L’Espresso sulla galassia della cultura araba

Sarà perché si avvicina la Bologna Children’s Book Fair, una delle eccellenze dell'editoria italiana (dal 14 al 17 giugno, purtroppo solo online e quindi per fortuna alla portata di tutti). Sarà perché la nuova esplosione di guerra a Gerusalemme e dintorni fa venire voglia di cercare un'altra chiave per parlare di quei posti. Ma fa piacere che la rete di riviste online più attente all'editoria araba segnali proprio ora dieci libri per bambini di autori palestinesi che dovrebbero assolutamente essere tradotti: in inglese, scrivono loro; in italiano, aggiungiamo noi.

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L'elenco, stilato dalla squadra del sito ArabKidLitNow!, è stato rilanciato da ArabLit. Si va dai libri illustrati per i più piccoli fino a quelli per young adults. Molti dei titoli citati hanno vinto il premio Etisalat (Etisalat Award for Arabic Children’s Literature), che viene assegnato durante la Sharjah International Book Fair. Come “Bulqash”: il simpatico mostriciattolo blu, creato dall'architetta Yara Bamieh per le edizioni Palestine Writing Workshop, parte come ogni anno per ammirare il primo fiore di primavera su un'isola abitata da conigli selvatici che aspettano il suo arrivo come fosse Babbo Natale.

 

“Falful nella casa dei troll” (di Maya Abu Al-Hayyat and Anastasia Qarwani per le edizioni Hikayati) invece è la storia di un topolino che non sa come comportarsi per compiacere gli opposti desideri dei suoi quattro padroni, troll diversi tra loro come i sette nani della “Biancaneve” Disney.

 

Si torna dalle parti della realtà - romanzi come "La scomparsa" di Ibtisam Azem sono costruiti intorno allo sforzo di ricordare nomi e luoghi della Palestina prima della Nakba - con “La memoria di Mansour” (Hikayati) di Mohamed Khaled e Diyala Zada: Mansour ha una memoria eccezionale ma i “poliziotti della memoria” non ci stanno e gliela vogliono strappare.

 

Sahar Abdallah trova le immagini giuste per le parole di una bellissima poesia di Mahmoud Darwish, “Pensa agli altri” (Tanmia Books): «Mentre dormi contando i pianeti pensa agli altri / coloro che non trovano un posto dove dormire. / Mentre liberi te stesso con le metafore pensa agli altri / coloro che hanno perso il diritto di esprimersi...». Anas Aburahma e Lubna Taha invece invitano alla lettura mettendo insieme una serie di allegri “Consigli superflui per giovani lettori” (Izz Al-Deen Al Tamimi): «Leggi al tuo cane!», «Scarica una foto da Google e disegna un ritratto del tuo scrittore preferito», o «Non dire a nessuno che libro stai leggendo finché non lo hai finito».

 

Con “Una strana avventura” (Al Salwa), Taghreed Najjar and Charlotte Shama sono riuscite a legare le regole del tatreez, il classico ricamo palestinese, alla trama di un romanzo d'avventura: grazie al cestino da ricamo della zia, Hind scopre un paese incantato dove i rocchetti di filo parlano e le aragoste suonano strumenti musicali, ma un pericolo incombe... Invece Sonia Nimr – docente di filosofia e attivista incarcerata più volte, autrice di romanzi per ragazzi pluritradotti e pluripremiati – nella trilogia fantasy “harrypotteriana” “Thunderbird” (Tamer Institute) segue Noor, orfana adolescente che con l'aiuto di un jinn che cerca di salvare il mondo da un pericolo incombente grazie alla capacità di viaggiare nel tempo e nello spazio (e di superare i check-point per raggiungere Gerusalemme da Ramallah).

 

Si toccano temi d'attualità con i libri per giovani adulti. “Il dragone di Betlemme” è ambientato in un campo profughi, dove il sedicenne Khdir incontra un drago che lo aiuta a liberarsi dei bulli che lo tormentano. Scritto da Hudra El Shuwa e pubblicato da Tamer Institute, è stato musicato da Faraj Sulaiman per The Edward Said National Conservatory of Music, che lo ha eseguito all'università di Birzeit. Ha i toni di un noir “Il mistero dell'occhio del falcone”, della già citata Taghreed Najjar (Al salwa). Tutto va male nella vita di Ziad, ragazzino della Cisgiordania: il padre è in carcere, e lui deve lasciare la scuola e trovare un lavoro. Quando si ammala e la famiglia non può pagare l'operazione in un ospedale israeliano tutto sembra perduto: ma c'è un tesoro nascosto nel passato della famiglia, nel villaggio da cui sono fuggiti al tempo della Nakba. Riuscirà Ziad a recuperare i gioielli e a salvare sé stesso e i suoi?

 

Tutti libri che sarebbe bello leggere presto in italiano. Per ora accontentiamoci dell'ultimo titolo consigliato, che è già disponibile: sempre di Naghreed Najjar, è uscito due anni fa da Giunti nella traduzione di Leila Mattar, “Contro corrente”: storia di una ragazza che si mette al timone della barca di famiglia per prendere il posto del fratello maggiore ucciso in un bombardamento israeliano. È ispirato dalla storia vera di Madleen Kulab, prima donna pescatrice della striscia di Gaza.

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