Bizzarra, colorata, sgangherata. Così si presenta in scena la compagnia della terza e ultima tappa del Progetto Čechov di Leonardo Lidi, “Il giardino dei ciliegi”, interpretato dagli stessi attori dei primi due capitoli della trilogia (“Il gabbiano” e “Zio Vanja”): una compagnia colorata e kitsch, in abiti sgargianti e vintage, dai pantaloni in ecopelle neri alle tute acetate fucsia (costumi Aurora Damanti). Sembra quasi che debbano andare ad una festa, e in effetti musica e risate non mancano in questo “Giardino dei ciliegi” tradotto in maniera fluida e moderna da Fausto Malcovati e prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria con il Teatro Stabile di Torino e il Festival dei Due Mondi. Ma il contesto in cui si presentano al pubblico questi personaggi demodè – sul palco del Caio Melisso di Spoleto, dove questa estate ha debuttato – è tutt’altro che festoso. Sembra di essere in una sorta di balera dismessa in mezzo a tutte quelle sedie di plastica bianche rovesciate. La scena desolante è lo specchio dei sentimenti di chi si prepara a lasciare la casa dei ricordi, quel giardino dei ciliegi che verrà acquistato dall’ex contadino Lopachin. L’apparente serenità dei personaggi però non evapora neanche sul solarium inclinato che ricorda la parete in assi di betulla di “Zio Vanja” (scene e luci Nicolas Bovey).
Gli attori sono il punto di forza di questo lavoro, da Francesca Mazza, nei panni della proprietaria, a tutto il resto del cast: Orietta Notari, Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Alfonso De Vreese, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Mario Pirrello, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna. Per tutti loro e per il regista, la vendita del giardino diventa metafora di un teatro a rischio dismissione. La frase di Ljubov’ Andreevna, dunque, suona come una dichiarazione d’amore proprio per il teatro: «Io amo questa casa, senza il giardino dei ciliegi non ha senso la mia vita, e se è proprio indispensabile venderlo, allora vendano anche me assieme a lui».
Il giardino dei ciliegi
regia Leonardo Lidi
Perugia (fino al 3/11), Vercelli (5/11), Cuneo (6/11), Asti (8/11), Milano (12-17/11), Torino (26/11-1/12), Roma (3-8/12)