Cultura
21 novembre, 2025Donna libera, voce unica, presenza vera. Scompare a 91 anni una grande donna che ha regalato al momenti di inesauribile felicità, tra eleganza e ironia
È stato il suo ultimo appuntamento. Se ne è andata così, all'improvviso, Ornella Vanoni, con la stessa eleganza della sua voce, nel fiore dei suoi 91 anni. La musica l'ha vissuta da regina incontrastata, da Fiorenzo Carpi alle canzoni della Mala, dalle cover di Roberto Carlos a "L'appuntamento", "L'albergo a ore", "Domani è un altro giorno", fino a quell'intuizione geniale di Sergio Bardotti che le fece incidere "La voglia la pazzia l'incoscienza e l'allegria" con Vinicius De Moraes e Toquinho, canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque, un album storico che trascinò in Italia la musica brasiliana.
Ma anche alla televisione tutta ha dato tanto.
Dal piccolo schermo la meravigliosa cantante milanese sino all’ultimo riccio della sua acconciatura immota è entrata e uscita tante volte, regalando sorprese e sprazzi di modernità, ben prima della illuminante presenza nello studio di Fabio Fazio.
Gli sceneggiati in bianco e nero, il varietà del sabato sera, Antonello Falqui, “Studio Uno”, Pino Caruso, Vanoni con quella voce inconfondibile che è stata il paradiso per le imitatrici di ogni tempo, stringeva la bocca e guardava avanti, nella sua gestualità unica, capace di essere elegante persino nell’ironia.
Prima donna a vincere il Premio Tenco, nel 1973 si veste da uomo per una versione inedita dei fratelli De Rege con Walter Chiari. E continua, tra un album e l’altro, a a sbucare dalla tv. Eppure, dall’alto di una data di nascita ferma per vezzo al secolo scorso, a un certo punto decide di mollare quei pochi freni rimasti, attaccati agli abiti di seta. E così, divina fra le divine, inanella una serie irresistibile di ospitate da cattiva ragazza.
Sul palco di Sanremo scavalca in due battute la pur irresistibile Virginia Raffaele, bacia Patty Pravo come una signora Ciccone affetta da modernità e riesce a incantare anche senza cantare. Da qui è tutto in discesa. «Sono stronza e confusa» e nel vortice di una irresistibile follia si addormenta nello studio di “Ora o mai più” per riappropriarsi di una libertà mai abbandonata.
Per questo vederla ogni domenica nello studio di “Che tempo che fa”, faceva un gran bene al cuore degli spettatori nati vecchi che si ritrovavano davanti a un gigante di giovinezza, che si faceva le canne per dormire, urlava all’orecchio di Gino Paoli, per l'ennesimo duetto che sembrava non finire mai.
Immaginifica Ornella Vanoni, che mostrava le sue analisi a Roberto Burioni, e rinasceva in continuazione, sino a TikTok, come novello idolo di una donna nata giovane e rimasta tale in un mondo capace troppo spesso di invecchiare senza posa.
Guardarla seduta sulla poltrona bianca di "Amici" pochi giorni fa, sembrava di vederla volteggiare, perché non c’è bisogno di stare in piedi per volare alto, e dà voce alle donne che come lei, non hanno mai voluto stare zitte.
«Capirò quando sarà il momento di andarmene, quando sarò inutile alla vita e la vita sarà inutile a me» aveva detto.
Così, di fronte alla scomparsa di un personaggio capace di ridere di sé e degli altri, tra saggezza e nonsense spesso nella stessa frase, viene da chiedersi quando ne nascerà un'altra del suo spessore, della sua immaginazione, segno forte su una pagina bianca tutta da scrivere. Senza fine.
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