Esiste solo una città al mondo, forse, in cui un paladino dell’indie romantico e strappalacrime come Franco126 - Franchino per i fan di lunga data - può fare un sold out accanto ai Sigur Rós, la band islandese che suona post-rock e dream-pop psichedelico e che canta in una lingua di fantasia (il "vonlenska" o "hopelandic"). Quella città è Roma e, come la sua lunga storia richiede, ancora una volta incontra il mondo, anche nella musica.
Il Roma Summer Fest 2025 ha infatti presentato il cartellone dei suoi oltre 70 concerti che si terranno all’Auditorium Parco della musica Ennio Morricone nel corso dell’intera stagione estiva, per tre mesi, da giugno a settembre. Eventi tra loro diversissimi riflettono l’idea di una città pronta ad accogliere tipologie di pubblico altrettanto differenti, per gusti ed età. Sono infatti già terminati i biglietti per Morad, giovanissimo rapper spagnolo di origine marocchina - con 3,8 milioni di follower solo su Instagram - così come è già andato tutto esaurito lo spettacolo di Steven Wilson, per i più nostalgici del progressive rock britannico. Sono in tutto 11 i sold out registrati a poche settimane dall’inizio del festival, compresi gli Afterhours di Manuel Agnelli e ben sei date di Ludovico Einaudi, con l’aggiunta di una settima per l’elevata richiesta. Le stime dell’Auditorium contano già un afflusso di circa 230 mila spettatori totali - un record per la rassegna - provenienti anche dall’estero, in particolare per artisti come Nick Cave, Ludovico Einaudi e il gruppo di dj australiani Rüfüs Du Sol. L’unica data italiana dei Rüfüs Du Sol (21 giugno), in particolare, è uno dei tre eventi esclusivi del Roma Summer Fest 2025, insieme ai concerti di Daniele Silvestri e al rock-blues dei Kaleo. Ha infatti già raggiunto una percentuale del 70% di acquisti dei biglietti solo dall’estero, conferma l’organizzazione.

Si tratta di una previsione che individua nel Summer Fest uno dei più grandi e ambiziosi eventi annuali della capitale. Nella scelta, inoltre, di non spegnere la città d’estate si riconosce un importante messaggio civile e sociale per i residenti e non solo per i turisti. Quello di una metropoli viva e dinamica tutto l’anno, anche e soprattutto per chi non può permettersi un’intera stagione in vacanza, ma desidera godere ugualmente di diverse iniziative culturali.
È così che accanto a Serena Brancale - di per sé un’ottima cantante jazz che ha virato verso il pop e l’urban music - arriva in Italia l’occasione unica di scoprire anche un maestro del jazz contemporaneo come Jon Batiste, compositore e pianista (vincitore di numerosi Grammy e premio Oscar per la colonna sonora del film d’animazione Pixar “Soul”). Oppure la sacerdotessa del rock Patti Smith incontra idealmente la nostra Loredana Bertè. Mentre Franz Ferdinand, Skunk Anansie e Morrissey entrano nello stesso cartellone del blues di Joe Bonamassa o del post-punk bielorusso dei Molchat Doma, in un puzzle che non esclude nessuno, né crea gerarchie.
Un posto d’onore, tuttavia, è riservato al grande ritorno della musica elettronica, con un ricco programma di dj set nei Giardini pensili dell’Auditorium a partire dal 2 giugno, ma soprattutto con l’anteprima speciale di Black Coffee, domenica 18 maggio.
Il celebre disk jockey sudafricano, che sta concludendo un tour mondiale e che quest’estate sarà una presenza fissa a Ibiza, sarà a Roma per una serata-evento che, per l’occasione, trasformerà anche la Cavea dell’auditorium in una location inedita. Black Coffee suonerà infatti dagli spalti, lasciando invece che tutto lo spazio della Cavea, senza palco, diventi un grande dancefloor. Lo spirito è quello di una grande festa, che rispecchi l’idea di una capitale vitale e vivace. Si ballerà perciò dalle 17 del pomeriggio, con una serie di artisti alla console - i cui nomi sono volutamente tenuti ancora segreti al momento della pubblicazione di questo articolo - scelti dall’artista per anticipare la sua esibizione.
Come suggerisce il claim di quest’anno, “We are the Sound”, il Roma Summer Fest 2025 è l’evento in cui si vedranno convivere «le molte anime della città», per usare le parole dell’assessore alla cultura Massimiliano Smeriglio. E in cui la musica sarà il linguaggio universale che le terrà insieme.