Dua Lipa, Billie Eilish, Ed Sheeran. I divi stranieri scoprono autori che un mercato a senso unico ha finora nascosto al resto del mondo

Italians alla riscossa

Vi ricordate quando Madonna se ne uscì con la maglietta “Italians do it better”? Come sempre nel sofisticato universo della più celebrata popstar della storia moderna c’era un’affollata sovrapposizione polisemica. Il primo dei significati era di sicuro quello più terra terra, e neanche stiamo qui a sottolinearlo. Poi alludeva al fatto che lei stessa, da un certo punto di vista, era italiana, poi si poteva pensare a molte altre cose, alla cucina, alla moda, all’arte. Probabilmente l’unico significato a cui non alludeva era quello musicale, anche perché, a parte il melodramma, all’estero della nostra musica sanno poco o nulla. Ed è un peccato perché invece è vero che “italians do it better” anche in musica, soprattutto se guardiamo dall’alto, in prospettiva storica, e prescindiamo dalla stretta attualità che incoraggerebbe ben altri slogan. 

 

All’estero di Mina, Battiato, Dalla, De André, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, per citare solo pochissimi tra i giganti della nostra arte musicale, non ne sanno assolutamente nulla. Peggio per loro, direte? Peggio anche per noi, colpa di un’industria musicale storicamente molto carente da questo punto di vista. Ma, a sorpresa, alcuni esempi di cronaca sembrano andare in direzione opposta. A cominciare da Dua Lipa che, decidendo di omaggiare un artista locale in ogni paese in cui va a suonare, ha reso omaggio a Raffaella Carrà. Poi al concerto di Billie Eilish la folla ha iniziato a cantarle “Sei bellissima” di Loredana Bertè, e lei si è messa in ascolto, stupita, assimilando il pezzo e accennando lei stessa a cantarlo. Verosimilmente sarà andata a sentirsela e chissà, magari avrà scoperto che esiste una signora di nome Berté che di belle canzoni ne ha cantate moltissime. Dulcis in fundo è arrivata la notizia che Robbie Williams, nominato ambasciatore musicale Fifa, e autore dell’inno che accompagnerà le prossima partite, ha registrato il pezzo, intitolato “Desire”, in duetto con Laura Pausini e lo canteranno insieme alla finale del mondiale per club il 13 luglio al Metlife Stadium nel New Jersey. Ed Sheeran ha duettato con Ultimo e poi con Alfa. 

 

Sono magari gocce in un oceano, ma non è detto che la liquidità delle frontiere musicali non possa favorire un certo scambio, come nel mondo del rap è già avvenuto. Il tutto pensando a un dato che non dovremmo mai dimenticare. Abbiamo un patrimonio musicale unico al mondo, noi che il resto del mondo lo vediamo, anche se il resto del mondo non vede noi, e sappiamo di aver sviluppato un genio musicale che ha pochi confronti. Insomma, è vero che “italians do it better”, perfino se parliamo di canzoni.

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