Per il centenario della nascita dello scrittore, arriva una collezione di trenta audiolibri tratti dai suoi romanzi. Per riscoprire aspetti nuovi della sua scrittura. Interpretata da grandi voci

Vi racconto un intrigo camilleriano

Nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri quest’anno avrebbe compiuto 100 anni. Regista, drammaturgo, attore e scrittore, Camilleri ha fatto della parola, scritta o recitata, il suo strumento più potente, oggi celebrato con un progetto speciale della casa editrice Sellerio in collaborazione con Audible. Presentata allo scorso Salone del libro di Torino con una “Maratona d’ascolto camilleriana”, la nuova collezione esclusiva di audiolibri dell’autore siciliano è composta da trenta audiolibri, divisi nei tre filoni ideali della sua ampia produzione. Fra le immancabili indagini del commissario Montalbano - raccontate da Massimo Venturiello - sono state scelte in particolare “Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano” (2014) e “Gita a Tindari” (2000). Tra i romanzi storici, interpretati da Ninni Bruschetta, la scelta è ricaduta su “La strage dimenticata” (1984) e “La bolla di componenda” (1993), che ricostruiscono vicende politiche oscurate e dimenticate della Sicilia postunitaria, dove brigantaggio e mafia iniziavano a farsi spazio a discapito dello Stato. Tra le pubblicazioni più recenti, sorprendenti e meno conosciute dal grande pubblico, invece, la voce narrante dell’attrice Donatella Finocchiaro ripercorre “La relazione” (2014) e “Il giudice Surra: e altre indagini in Sicilia” (2023). 

«È un altro linguaggio, un altro modo di comunicare rispetto alla carta e al libro», nota Finocchiaro. Una rinnovata tradizione del racconto orale, che permette di riscoprire e portare sempre con sé un grande autore, anche durante le attività quotidiane, «in una società così frenetica nella quale anche gli audiolibri si ascoltano nel tragitto da casa a lavoro». Nella lettura che diventa recitazione, prosegue Finocchiaro, nasce un potente flusso emotivo, sia per chi recita sia per chi ascolta: «È come stare dentro uno spettacolo. Ci si entra piano, ma a poco a poco si diventa tutt’uno, si diventa quel personaggio». Ogni storia porta con sé la propria intensità emotiva e, nel caso dei due testi letti dall’attrice siciliana, a prevalere è stato ancor prima l’entusiasmo di scoprire aspetti nuovi della scrittura di Camilleri. «È stato bello dare voce alla tensione e all’inquietudine, entrare nell’ossessione di Mauro Assante, protagonista di “La relazione”, così come nell’emotività lucida e nel senso di giustizia del giudice Surra».

 

“La relazione” è un thriller lontano dall’ironia di Montalbano e distante anche dalla Sicilia e dal siciliano di Camilleri. «Un dramma psicologico inquietante sulla cattiveria umana e sulla manipolazione attraverso l’amore», prosegue Finocchiaro. Scritto in un italiano limpidissimo e ambientato nel borghese quartiere Prati di Roma, è un crescendo di suspense, una trappola che si stringe sempre più intorno al protagonista fino a soffocarlo, ribaltando la sua esistenza ordinata e razionale. “Il giudice Surra”, una raccolta di tre gialli brevi e brillanti, invece è un altro chiaro esempio di come «Andrea Camilleri sia stato prima di tutto un grande pensatore, come abbia sempre saputo raccontare la dualità che esiste nel mondo, la giustizia e l’ingiustizia, il male e il bene, il potere buono e il potere cattivo».

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