Cultura
17 settembre, 2025Si intitola Ascolto, la prima edizione si svolgerà a Bari dal 25 al 28 settembre con tanti ospiti, tra cui DJ Nigga Fox e Crystallmess. Era invitata anche l'emittente palestinese Radio Alhara, per ovvi motivi non ci sarà
Quest’anno le voci di Radio Alhara non ci saranno, ma la loro mancanza si sentirà forte. I dj dell’emittente palestinese, che trasmette da Wonder Cabinet a Betlemme, erano tra gli invitati della prima edizione del Festival Ascolto (a Bari, in quattro luoghi diversi, dal 25 al 28 settembre), un progetto che mette al centro le radio comunitarie come motore di innovazione culturale. Emittenti che nascono in maniera spontanea, senza sponsor forti, e diventano riferimenti per le comunità locali in cui operano. Per ovvi motivi Radio Alhara non parteciperà.
Fondata durante il lockdown, nel 2020, oggi l'emittente è un riferimento musicale per la popolazione palestinese della Cisgiordania e poggia su una rete locale e internazionale. Il direttivo, infatti, è sparso tra Giordania, Libano, Palestina, Europa. Mix e registrazioni invece arrivano da artisti e dj sparsi in giro per il mondo. «La prima volta che Radio Alhara ha risposto al nostro invito è stato nel 2022, quando ci hanno raggiunto a Milano durante Linecheck per presentare la loro radio e dialogare con tante altre piattaforme provenienti da tutto il mondo, sul presente e il futuro delle community radio», afferma Dino Lupelli, direttore artistico del festival che nasce da Linecheck, la piattaforma dedicata all’innovazione musicale: «Quest'anno non potranno essere dei nostri, per motivi fin troppo ovvi, ma continuiamo a sentirci».
Quattro giorni tra workshop, summit, live e dj set, tutti ad ingresso gratuito. In quattro luoghi significativi del capoluogo barese. Tra i nomi annunciati: DJ Nigga Fox, Crystallmess, Populous, Go Dugong, e tanti altri. Ascolto, nelle intenzioni degli organizzatori, rappresenta l’evoluzione naturale di un percorso progettuale approdato nel 2024 all’interno del programma ufficiale di Les Nuits Sonores di Lione. Il progetto ha già coinvolto oltre 30 community radio provenienti da 14 Paesi e più di 70 artisti e artiste internazionali, contribuendo alla costruzione di una rete globale di attivisti e operatori culturali.
Tra gli altri, hanno partecipato finora al progetto Radio Alhara (Palestina), Refuge Worldwide (Germania), Stegi Radio (Grecia), Noods Radio (UK) e Radio Raheem (Italia). «Ascolto è pensato per raccontare e riunire le comunità musicali alternative a quello che un tempo avremmo definito mainstream e che oggi è la quasi totalità del cosiddetto mercato musicale», prosegue il direttore artistico del festival: «Abbiamo assistito, in quest’epoca di digitalizzazione spinta, alla concentrazione in poche mani di un’industria che propone live dai costi stellari. E alla trasformazione degli artisti e delle artiste in brand come unica forma di sostentamento concreta, vista l’esigua redistribuzione di risorse garantita dalle piattaforme».
Lupelli, infine, punta l’indice contro i meccanismi che regolano l’industria musicale. «Il pubblico è sempre più spinto ad ascolti massificati, convertibili in numeri di follower», conclude: «Ogni tanto nasce qualche fenomeno, magari grazie all’esposizione di vetrine come Sanremo o Eurovision o come la partecipazione ai giga-festival generalisti dove ancora germogliano nuovi talenti. Le proposte tuttavia sono troppo spesso poco innovative».
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