Cultura
25 settembre, 2025"Leggere, costruire" è il tema del festival letterario che inonda di storie e di autori le piazze e i vicoli, le terrazze e la tonnara del borgo siciliano in provincia di Siracusa. L’Espresso Media Partner
I libri sono ponti verso gli altri, mattoni che costruiscono chi siamo, soglie spalancate verso il nuovo. Sono alleati che aiutano a scegliere, a progettare, a dubitare anche. E a sperare, specialmente quando il mondo si sgretola e lascia al suolo frantumi: da recuperare, per ricostruire.
“Leggere, costruire” è il tema scelto per la quinta edizione del Marzamemi Book Fest, il festival letterario, con L’Espresso Media Partner, che dal 2 al 5 ottobre trasforma il borgo marinaro frazione di Pachino, in provincia di Siracusa, in un grande laboratorio culturale e formativo. Mettendo al centro i libri e inondando spazi antichi - cortili, piazze, vicoli intorno alla vecchia tonnara - di autori e di ragazzi, di musica e di teatro. Con un obiettivo: promuovere la lettura come forza che ispira progetti, favorisce trasformazioni, produce sviluppo.
«In un tempo che ci vuole rapidi, distratti, frammentati, la lettura è un gesto di resistenza. Ma non è una resistenza sterile, chiusa, elitaria. È una resistenza generativa», nota lo scrittore Maurizio de Giovanni, tra gli ospiti più attesi del Marzamemi Book Fest, che sabato 4 ottobre (alle 20) racconterà come si costruiscono personaggi indimenticabili come il commissario Ricciardi, Mina Settembre, Sara e i bastardi di Pizzofalcone. E ribadisce: «Leggere costruisce ponti tra generazioni, tra quartieri, tra mondi che non si parlano. Costruisce senso. Costruisce memoria. E soprattutto la lettura permette di esercitare quel muscolo che è l'immaginazione».
Maurizio de Giovanni

Organizzato dall’Associazione “Un paese ci vuole”, esplicito riferimento al romanzo di Cesare Pavese “La luna e i falò”, e omaggio a quei luoghi-radice che ci portiamo dentro (“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”), il festival intreccia incontri con grandi nomi della letteratura e del giornalismo a laboratori, workshop, presentazioni che valorizzano autori ed esperienze locali. Perché cuore del Book Fest è, sin dalla sua prima edizione, la formazione: l’impegno a indirizzare ai più giovani stimoli, suggestioni, competenze, sguardi critici, opportunità.
Un aspetto che quest’anno sarà ancora più accentuato grazie ai tanti laboratori di scrittura, di fumetto, di recitazione, gratuiti e aperti a tutti, come in una piazza di pensiero e di sperimentazione: una masterclass di recitazione cinematografica tenuta dal regista Stefano Lorenzi farà lavorare i ragazzi su monologhi e scene ispirate al romanzo “Gli anni perduti” di Vitaliano Brancati; Paolo Restuccia, regista del programma radiofonico “Il ruggito del coniglio", e direttore della Scuola di scrittura Genius di Roma, terrà un corso di Scrittura creativa intitolato “Costruire con le parole”; l’illustratore Alessandro La Monica mostrerà come scrivere una storia a fumetti; laboratori per insegnanti e per bambini applicheranno il metodo Dadalogica, che unisce psicologia della Gestalt e didattica esperienziale. E classi di rebirthing, di cittadinanza riflessiva, spettacoli per bambini coinvolgeranno le scuole del territorio. Mandarli a quel paese. Ovvero: partire – mentre il mondo cade a pezzi – tra guide, social e overtourism è invece il tema dell’incontro che vedrà protagonista Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia e di UlisseFest, in dialogo con Beatrice Dondi, critica televisiva de L’Espresso e Margherita Marvasi, scrittrice e viaggiatrice.
Un invito al viaggio e alla scoperta. A ritmo di musica: con il Book Party, festa in mezzo ai libri (sabato 4 ottobre); con l’immaginazione nei silent reading davanti al mare; con l’energia dei campioni nazionali di poesia performativa, guidati da Viola Fronterré, in gare di poetry slam (il 5 ottobre dalle 17,30) con il pubblico a decretare il vincitore.
Libri in riva al mare, al tramonto, lo scorso anno

«Prima che a costruire, secondo me leggere aiuta a liberarsi, e persino a distruggere - i luoghi comuni, gli stereotipi, i pregiudizi. In una parola, i propri confini e palizzate - ideologiche, esistenziali, culturali, biografiche. È così che si dilata il nostro sguardo, e ci sposta, trasforma, e muove la nostra reinvenzione del mondo. Rigenerazione. Stavo scrivendo libertà», osserva la scrittrice Elvira Seminara, che guiderà (il 3 ottobre alle 20) per posti magici dell’isola, a partire dal suo ultimo libro, “In Sicilia con Franco Battiato. Cortili e galassie di un’anima errante” (Giulio Perrone Editore). Un concerto d’omaggio al cantautore, che quest’anno avrebbe compiuto 80 anni, “Aria di rivoluzione” di Orchestra Art Evolution, concluderà la serata.
«Il verbo leggere è formato sul “legein” greco che significa dire e pensare, ma che originariamente faceva riferimento all'idea del raccogliere. Si raccoglie, si mette insieme, si enumera e dunque si racconta, si dice, si pensa», ricorda lo scrittore Matteo Nucci: sarà il suo “Platone. Una storia d’amore” (Feltrinelli) il libro che inaugurerà la rassegna: «Il latino “legere”, diversamente dal greco, finisce per indicare la raccolta del lettore che del resto è a sua volta un'azione con cui si mette insieme e si ragiona e quindi si parla. La raccolta del lettore e del pensatore è necessaria a qualunque costruzione, qualunque creazione con cui vogliamo formare un mondo, trasformarlo, ridandogli vita, riplasmandolo. Leggere e ragionare, allora, per fare ciò cui più che mai oggi abbiamo bisogno: ricostruire».
È il mondo che si impone con il suo carico di urgenze: i conflitti in corso e le stragi di innocenti, i nuovi equilibri geopolitici internazionali non potevano essere ignorati dal Marzamemi Book Fest. Che ha riunito importanti nomi del giornalismo per interpretarli e affrontarli: Cecilia Sala, giornalista de il Foglio e di Chora News, racconterà (in piazza Regina Margherita alle 19 del 3 ottobre) chi sono “I figli dell’odio” (Mondadori), attraversando “la radicalizzazione di Israele, la distruzione della Palestina, l’umiliazione dell’Iran”; Annalisa Cuzzocrea, editorialista de La Repubblica, (in programma il 4 ottobre alle 19), presenterà il suo romanzo dedicato a Miriam Mafai, “E non scappare mai” (Rizzoli), occasione per riflettere sull’attualità e sul ruolo dell’informazione. Nei giorni in cui il nostro settimanale compie 70 anni, il vicedirettore Enrico Bellavia proporrà un viaggio nell’isola attraverso le inchieste de L’Espresso (Teatro in Tonnara, 2 ottobre ore 21, “Molte ombre, pochi luci. La Sicilia in 70 anni di reportage”).
Tra i momenti centrali del festival anche quello con lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo che porterà a Marzamemi lo spettacolo col quale sta facendo il giro dei teatri d'Italia: “Il Gattopardo. Una Storia Incredibile” (prodotto e distribuito da Savà Produzioni Creative in collaborazione con Feltrinelli). L'affascinante e travagliata storia del romanzo: dai numerosi rifiuti alla pubblicazione solo dopo la morte dell’autore, dalle accuse di reazionarismo al grandissimo successo di pubblico e alla trasposizione in film. In un appassionante racconto-monologo (in programma il 4 ottobre alle 21, in Piazza Regina Margherita).
«Al termine della presentazione del mio libro, “Un’altra idea dell’India” (Add Editore), si è avvicinato al banchetto un ragazzo, direi sulla trentina. Mi ha chiesto di dedicarlo a suo figlio Leonardo. Io l’ho guardato, aggrottando le sopracciglia: “Scusa, ma tuo figlio quanti anni ha?”. “Uno”, mi fa lui, “glielo daremo quando imparerà a leggere e prima lo porteremo in India”», racconta Mattia Miavaldi, giornalista esperto del Subcontinente indiano che racconta su il manifesto (il suo incontro è previsto il 2 ottobre alle 19,30): «Sapere che ci sarà un piccolo Leonardo che tra un po’ di anni si ritroverà in mano un libro che i suoi genitori gli hanno comprato quando aveva un anno pensando che gli sarebbe potuto tornare utile mi sembra la definizione più azzeccata del tema del festival di quest’anno. C’è un piccolo Leonardo che si sta “costruendo” là fuori. E so che lo farà un libro alla volta. Come facciamo e continuiamo a fare tutti e tutte noi».
Un impegno preciso per il Marzamemi Book Fest, modello culturale duraturo più che evento che si esaurisce in pochi giorni, deciso a lasciare tracce, relazioni, esperienze condivise. A rinsaldare un’identità fatta di tradizioni, di memoria, di vivacità imprenditoriale. In una terra che bordeggia, anno dopo anno, faticosamente, fra l’attrattività mordi e fuggi da overtourism e la disponibilità e la Storia che la rendono naturale avamposto di cultura.
Le statistiche fotografano l’urgenza: la Sicilia, secondo l’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori, che dall’inizio dell’anno sta accuratamente monitorando la lettura al Sud, è fanalino di coda negli indici di lettura. Il 56 per cento della popolazione sopra i 15 anni dichiara di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti, 17 punti percentuali sotto la media del Centro-Nord. Le biblioteche, che sono il 28 per cento in meno rispetto al Centro-Nord, nella metà dei casi non hanno un bibliotecario di riferimento. Mentre sul fronte delle librerie, nella regione ne risultano operative 203, ovvero 4,2 ogni 100 mila abitanti contro il 6,4 nel Centro-Nord. E più di tre comuni su quattro sono totalmente privi di una libreria sul proprio territorio.
Anche di tutto ciò si parlerà nel talk (il 4 ottobre alle 16,30) rivolto al territorio con la partecipazione del direttore de L’Espresso Emilio Carelli, ed emblematicamente intitolato “Faremo un giorno una carta poetica del Sud”: a partire dall’auspicio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo, saranno a confronto idee, esperienze, investimenti nei quali la cultura è motore di sviluppo.
Nell'anno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 100 anni, dai luoghi di Montalbano un omaggio - con la scrittrice Costanza Di Quattro, che racconterà "La mia casa di Montalbano" (Baldini+Castoldi), la storia da romanza della villa di Puntasecca (il 5 alle 20) - e un impegno: un appuntamento con le scuole del territorio, il 28 novembre, con la partecipazione di Alessandra Mortelliti, nipote del grande scrittore e in collaborazione con Audible.
Michele Bravi

Sempre nella giornata conclusiva, l'artista Michele Bravi presenterà (alle 19) un progetto di solidarietà poetico e potente: una canzone, un cortometraggio e un libro, “Lo ricordo io per te”, fatto di parole e di illustrazioni (di Mauro Balletti), per bambini e per nonni, a sostegno della cura e della ricerca sull’Alzheimer.
Il finale è con Mario Venuti in duo con Tony Canto: il concerto si intitola “Tra la carne e il cielo tour” (il 5 ottobre alle 20,30) e propone molti successi dell'artista con le cover di grandi canzoni italiane.
«Per questo festival che profuma di sale e di carta, il tema “Leggere, Costruire” non è uno slogan. È una direzione. È un invito a tornare umani, con pazienza, con cura», sottolinea Maurizio de Giovanni: «Perché se non leggiamo, non capiamo. E se non capiamo, come possiamo davvero costruire qualcosa che resti?».
Marzamemi Book Fest ha la direzione artistica di Sabina Minardi de L'Espresso. È ideato da Barbara Fronterrè, comunicazione di Sebastiano Diamante, organizzazione associazione “Un paese ci vuole” presieduta da Rosita Pignanelli.
Il programma completo
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