Cultura
26 settembre, 2025Il comunicato degli orchestrali attacca il sovrintendente Colabianchi: “Modalità irricevibili. Venezi non all’altezza della storia della Fenice”. Nel frattempo arrivano le prime disdette degli abbonati
Manca ancora qualche mese al primo sipario della stagione sinfonica della Fenice di Venezia ma l’impressione è che il percorso che porta alla prima di fine novembre sarà più travagliato del solito. Il centro del palcoscenico dello storico teatro nel Sestiere di San Marco per ora è occupato dalla dura protesta degli orchestrali contro la nomina di Beatrice Venezi alla direzione musicale.
I 91 musicisti e i 72 coristi attaccano l’iniziativa del sovrintendente Nicola Colabianchi che, come si legge nella nota congiunta, “mina profondamente la fiducia che i professori d’orchestra avevano riposto nella sua capacità di guida trasparente dell’Istituzione. Le scuse offerte in merito alle modalità della nomina risultano irricevibili”. Secondo il testo l’orchestra avrebbe appreso la designazione di Venezi solo attraverso la stampa, in contraddizione con quanto promesso negli incontri con le rappresentanze sindacali da Colabianchi che si è difeso sostenendo che “la nomina è stata anticipata per evitare polemiche”. Il proposito non ha retto alla prova dei fatti e anche le spiegazioni del sovrintendente, secondo cui “un direttore giovane, donna, con talento e forte visibilità internazionale è un investimento sul futuro della Fenice”, non hanno convinto l’orchestra.
Il focus della protesta però non è sulla forma quanto sulla sostanza della decisione. “La nostra contrarietà alla nomina di Beatrice Venezi deriva esclusivamente dal profilo professionale del direttore musicale designato. Venezi non ha mai diretto né un titolo d’opera né un concerto sinfonico pubblico in cartellone alla Fenice. Il suo curriculum non è minimamente paragonabile a quello delle grandi bacchette che, in passato, hanno ricoperto il ruolo di Direttore Musicale di questo Teatro”, si legge nella nota.
Fra le righe del comunicato qualcuno legge un altro punto della vicenda: il presunto intervento della politica nell’indicare Venezi per il podio della Fenice. Colabianchi, scelto sei mesi fa dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, aveva garantito che ogni decisione sarebbe stata il risultato di una valutazione sul merito, non politica. Data la rivendicata ammirazione di Fratelli d’Italia verso Venezi, c'è chi vede la mano di Roma nella nomina.
Quella degli orchestrali non è stata l’unica reazione. I foyer nel 2026 potrebbero essere un po’ meno affollati, come denuncia la nota “a sole ventiquattr’ore dall’annuncio si registrano disdette da parte di abbonati storici, un danno non solo economico per il Teatro, ma, soprattutto, d'immagine e di credibilità.”.
“Il nostro pubblico è il vanto della Fenice, così come lo sono il livello della sua orchestra e la sua reputazione nel contesto internazionale. Con questa scelta, tali valori vengono messi seriamente in discussione. Con senso di responsabilità nei confronti del pubblico e della tradizione della Fenice, chiediamo pubblicamente la revoca della nomina del Direttore Beatrice Venezi”, conclude l’orchestra.
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