Nel luogo dove furono consumate le più efferate torture fasciste, poi diventato spazio di cultura grazie alla volontà di Grassi, Strehler e Vinchi, si è celebrata la 65esima edizione del Premiolino. Il Piccolo Teatro Grassi di Milano, la sera del 29 settembre, ha ospitato la cerimonia per il conferimento del più longevo riconoscimento dedicato all'informazione in Italia. A riceverlo, nel 2025, sono stati sei giornalisti: Sabrina Giannini (Rai 3), Siegmund Ginzberg (Il Foglio), Paolo Giordano (Corriere della Sera), Thomas Makinson (Il Fatto Quotidiano), Luigi Manconi (La Repubblica), Anna Zafesova (La Stampa). Il premio Pirelli per la Scuola, invece, è andato a Gianna Fregonara e Orsola Riva (Corriere della Sera).

La giuria è composta dalla presidente Chiara Beria di Argentine, dal vicepresidente Piero Colaprico e da Giulio Anselmi, Antonio Calabrò, Francesco Costa, Ferruccio de Bortoli, Mattia Feltri, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Benedetta Tobagi e Carlo Verdelli. Quest'anno, si è deciso di dedicare una menzione speciale speciale alla memoria di Victoria Roshchyna, la giornalista ucraina torturata e uccisa per i suoi reportage, nell'ottobre 2024. E insieme a lei, idealmente qui sul palco del Piccolo Teatro Grassi per ricevere gli onori della platea, "le centinaia di giornalisti ammazzati a Gaza". Una scelta rivendicata da Chiara Beria di Argentine, perché il Premiolino "non è un rituale che si ripete ogni anno dal 1960 e non è più tempo di pace come quello che abbiamo vissuto dal settembre 1945. È prima di tutto un riconoscimento del valore professionale di donne e uomini che con serietà, impegno ed equilibrio si fanno testimoni di un presente sempre più complesso se non drammatico da raccontare".