La Meridiana stava fallendo e così è riuscita a imporre ai lavoratori un contratto incredibile: turni lunghissimi, taglio del 28 per cento dello stipendio, le assistenti di volo donne messe a dieta e costrette a indossare una gonna con lo spacco

Il metodo Marchionne? Qualche volta al sindacato piace, o almeno lo accetta con spirito di realismo. È accaduto a Meridiana, la compagnia aerea dell'Aga Khan, dopo l'ingresso come azionista e amministratore delegato di Giuseppe Gentile.

Il 18 novembre è stato firmato da Cgil, Cisl e Uil un accordo annuale che taglia gli stipendi dell'8 per cento, e poiché intese su altri tagli erano già state concluse dall'amministrare precedente, per 400 persone sui 2 mila dipendenti totali si arriva a buste paga sforbiciate del 28 per cento. L'accordo inoltre fissa nuovi parametri per assistenti di volo e piloti di Meridiana, facendo cadere il limite di 19 ore consecutive di servizio. Conseguenze? Equipaggio in attività talvolta fino a 30 ore di fila. "Con rischi per la sicurezza dei passeggeri", dicono i lavoratori, fiancheggiati dall'Usb, il sindacato che opponendosi all'accordo è diventato il più forte tra gli assistenti di volo.

"Che cosa dovevamo fare con una compagnia che ha perso circa 60-70 milioni nel 2011?", si giustifica Marco Veneziani, segretario nazionale Uilt, che invece l'accordo l'ha firmato. "L'azienda sarebbe fallita", gli fanno eco dalla Filt-Cgil. La battaglia sindacale è stata durissima. Per aver suggerito ai colleghi di contestare i nuovi vincoli, sette piloti sono stati sospesi. Uno di loro, Carlo Fiorillo, è stato licenziato.

I sacrifici chiesti dal Marchionne dei cieli, come è stato ribattezzato Gentile, non riguardano però solo orari e stipendi. Qualche esempio? Gli Airbus 320 di Meridiana hanno i certificati di disinfestazione scaduti da almeno tre mesi. Per alcune trasferte i dipendenti hanno dovuto usare voli di compagnie vietate dall'Ente nazionale per l'aviazione civile. Il cibo somministrato all'equipaggio è stato bocciato da una ricerca di Anna Villarini, nutrizionista dell'Istituto Nazionale dei Tumori, secondo cui questo tipo di alimentazione "va contro tutte le indicazioni internazionali ed europee circa la prevenzione della patologie cronico-degenerative". Nemmeno il cliché del pilota che frequenta grandi hotel sembra resistere alla cura Gentile: durante alcune trasferte i dipendenti riferiscono di alloggiare in alberghi sporchi e rumorosi, costringendo così i passeggeri a volare con un comandante in debito di sonno.

"Il rossetto si vede, il cervello no": è questo il messaggio con cui la moglie di Gentile, Cristina Ceolin, bacchetta le hostess durante i corsi per il personale. Nominata a metà gennaio direttore dei servizi di bordo, Ceolin ha lanciato un diktat preciso: non saranno tollerate variazioni di peso derivanti da "ginnastica mandibolare", ha detto. E ha annunciato anche un cambio d'abito: al posto della divisa blu con giacca e pantaloni, una uniforme tricolore, da lei stessa disegnata, che prevede gonne con un generoso spacco. Identico abbigliamento delle hostess di Air Italy, la compagnia fondata dal marito e di cui Ceolin è tuttora responsabile delle assistenti di volo.

Dietro la battaglia dimagrante c'è una realtà più complessa. La crisi di Meridiana è iniziata a giugno, quando 910 dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. Un mese dopo è arrivato il colpo di scena: il principe Aga Khan ha annunciato l'integrazione di Meridiana con Air Italy, operazione vincolata a due aumenti di capitale. Che alla fine si tradurranno in un riassetto azionario in cui l'Aga Khan ridurrà la sua quota di controllo al 41 per cento, mentre Gentile, in cambio di Air Italy, diventerà il secondo azionista con il 37 per cento. Di certo per ora il settantenne ex pilota Alitalia, un passato imprenditoriale che spazia dal calcio all'immobiliare, ha imposto il suo metodo.

Il problema è se alla fine, nonostante i tagli, Gentile salverà un vettore che in un anno ha visto raddoppiare i debiti da 9,1 a 20,9 milioni di euro. Le possibilità sono minime, sostiene Andrea Giuricin, economista dell'Istituto Bruno Leoni: "Era una partita persa in partenza, si sono unite due aziende in perdita. Ed è facile che anche Meridiana cada infine nell'orbita Alitalia".

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