Il fondo di investimento è stato il secondo azionista della banca, prima di vendere parte delle quote. E ora ci si chiede quali saranno le sue prossime mosse alla luce dell'aumento di capitale

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Nel bouquet di partecipazioni bancarie raccolte nel giro degli ultimi mesi da Blackrock c’è anche il Monte dei Paschi di Siena. Quando la Fondazione Mps a fine marzo ha cominciato a vendere una parte consistente delle sue quote, il fondo americano ne ha subito approfittato e ha speso 160 milioni milioni di euro per acquistare il 5,7 per cento della banca, diventando così il secondo azionista dietro all’ente senese. La quota è stata però ridotta al 3,2 per cento a fine aprile, tre giorni prima del consiglio di amministrazione del Monte che ha alzato l’asticella dell’aumento di capitale da tre a cinque miliardi.

Ora quell’aumento è partito (si concluderà il 27 giugno) e a Siena si chiedono: cosa farà la “roccia nera”? Tornerà a scommettere su Mps o si tirerà fuori dalla partita, che vede schierati da un parte il patto formato dalla Fondazione con i brasiliani di Btg e i messicani di Fintech, dall’altra lo squadrone di banche capitanate da Ubs, che fanno da garanti all’aumento e puntano a trovare nuovi investitori per ribilanciare i pesi nell’azionariato?
Analisi
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In palio c’è anche il futuro assetto del governo dell’istituto, che la prossima primavera dovrà rinnovare il consiglio di amministrazione. E per sua natura Blackrock non punta alle poltrone ma al rendimento, dunque non è interessata a lotte muscolari fra soci. Certo, il prezzo di un euro a cui vengono offerte le azioni è interessante, a giudicare dall’andamento dei titoli in Borsa nei primi giorni dell’operazione. L’ultima parola spetta comunque a Aladdin, il “sistemone” del Fondo. Al Monte ci sperano, visto che il flottante è enorme e, di conseguenza, non è detto che le banche del consorzio riescano a piazzare tutti i titoli.