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James e Tim Bernard: «Siamo l'Amazon della scienza. Ogni giorno consegniamo prodotti salvavita a chi fa ricerca»

di Simone Baglivo   14 novembre 2023

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Da Oxford, i fratelli guidano l'azienda biotecnologica 2BScientific. Un e-commerce mondiale per la sanità. Che incrocia domanda e offerta tra multinazionali e ospedali o università, per lo sviluppo di farmaci. Dai vaccini agli antitumorali

Lotta contro il cancro, sviluppo di vaccini, sperimentazione di nuovi farmaci, ricerche scientifiche. Tutto questo sarebbe più difficile senza i fratelli James (62 anni) e Tim (60) Bernard, rispettivamente amministratore delegato e presidente di 2BScientific. Da Oxford, guidano la più importante azienda biotecnologica del Regno Unito. Connettono la domanda con l’offerta. Una sorta di e-commerce mondiale dedicato alla sanità, con un catalogo da 900 milioni di euro, che lavora in Europa, America e Asia. «Siamo l’Amazon della scienza», sintetizzano a L’Espresso, «consegniamo quotidianamente prodotti salvavita, riducendo le probabilità di morire a causa di malattie».

 

I Bernard gestiscono anche Pivotal Scientific (un analogo «Facebook della scienza»), società di consulenza che riunisce annualmente nella città dalle guglie sognanti numerosi scienziati per discutere di passato, presente e futuro. Una missione ambiziosa, la loro: migliorare la qualità della vita dei cittadini, sconfiggere le principali malattie, velocizzare i progressi scientifici e diffondere le terapie più promettenti. «Siamo orgogliosi di essere il punto di partenza di nuove cure e rimaniamo sempre affascinati da questo lavoro importante».

 

Rivelano, infatti, di essere in procinto di lanciare una nuova serie di prodotti per la diagnosi clinica, per i quali è servita una speciale autorizzazione. Sono fiduciosi riguardo alle scoperte antitumorali, in cui ritengono di avere un ruolo cruciale. Confidano che ci saranno sviluppi decisivi già nel futuro prossimo. Ogni giorno importano dalle principali multinazionali del pianeta prodotti sanitari indispensabili per qualsiasi tipo di cura – dall’oncologia alla virologia, dalla neuroscienza alla biologia molecolare, dalla terapia genica alla diagnostica in vitro – e li consegnano a ospedali, università, istituti scientifici e aziende farmaceutiche, che poi producono e utilizzano medicinali salvavita. Si dedicano anche agli animali con la medicina veterinaria. I loro prodotti disponibili per il commercio sono 2,5 milioni e variano dagli anticorpi alle proteine, dai kit per i test ai reagenti e ai biomateriali.

 

In passato i Bernard avevano fondato la più grande azienda manifatturiera di anticorpi, che hanno venduto per fondare una compagnia «innovativa, fresca e rivoluzionaria». Cioè l’idea di Jeff Bezos in versione scientifica. «Il nostro quartier generale è a emissioni zero; usiamo imballaggi riciclabili ed energia pulita, immagazzinata grazie al vento», sottolineano: «Siamo stati la prima biotech certificata come carbon neutral. Il rispetto dell’ambiente è alla base della nostra attività e siamo felici di donare alle organizzazioni non governative una parte dei ricavi di ogni prodotto». Dicono che molti concorrenti hanno iniziato a seguire il loro esempio e sono felici di non aver licenziato nessuno, neanche durante la pandemia (quando si sono occupati soprattutto di vaccini e anticorpi). Sono molti, poi, i dipendenti italiani; perciò i fratelli vorrebbero aprire presto una filiale nel nostro Paese: «Avete cervelli straordinari, ma dovreste valorizzarli e retribuirli meglio».

 

Per quanto riguarda il Regno Unito, invece, pensano che la Brexit sia stata «l’evento peggiore, un disastro politico che si è abbattuto sulla scienza isolando le innovazioni e rallentando la distribuzione di medicinali essenziali». Specifica James: «L’Europa è da sempre nel mio Dna, ho una laurea in studi europei». Entrambi precisano di aver votato per rimanere nell’Ue e sono soddisfatti dell’accordo raggiunto da Londra con Bruxelles per rientrare almeno in Horizon Europe, il programma scientifico da 100 miliardi di euro che li aveva esclusi dopo il referendum del 2016.

 

L’Italia è il primo Paese ad aver vietato gli alimenti coltivati in laboratorio: favorevoli o contrari? «La carne coltivata è già realtà in molti luoghi. Assaggiamo hamburger con lo stesso sapore dei tradizionali, ma più sostenibili. La sfida sarà renderli economici. Probabilmente dovremo aspettare cinque anni per averli allo stesso prezzo degli altri». Secondo i Bernard, poi, l’intelligenza artificiale è il tema del futuro. «Non la temiamo, anzi, crediamo che sarà utile per neutralizzare i ritardi della medicina. Dovrà funzionare per forza». La loro ispirazione quotidiana viene dalle nuove generazioni, che vedono appassionate, interessate e determinate: «Vorremmo finanziare più borse di studio e fondare laboratori di ricerca». Perché i giovani che conoscono li rassicurano.

 

«Abbiamo avuto tanto e ci piace poterlo restituire al pianeta. Abbiamo iniziato dal basso e crediamo di aver reso le persone più felici», dice James. Un impegno che non si ferma alla biotecnologia o all’ambiente. «Assieme a mia moglie e ai miei figli, ospitiamo richiedenti asilo per aiutarli a muoversi nella burocrazia inglese. Insegniamo loro anche la lingua, se necessario. Una migrante arrivata dall’Eritrea, dopo essere stata con noi diversi anni, ha scelto di lavorare nella nostra azienda. È indipendente, integrata e contribuisce allo sviluppo del Paese», conclude Tim.