Economia
16 ottobre, 2025Il Mef ha inviato alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio: “Ci sono forti elementi di incertezza. Sostegno al potere d’acquisto e attenzione alla sostenibilità economica”
A Palazzo Chigi ottobre vuol dire legge di Bilancio. Oggi – 16 ottobre – il ministero dell’Economia e delle finanze ha inviato alla Commissione europea e al Parlamento il Documento programmatico di bilancio che traccia le linee guida della gestione dei conti dello Stato nel prossimo triennio. Il testo è ancora una bozza, la versione definitiva verrà approvata solo verso fine anno, ma la premessa è chiara. “La manovra interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza”, si legge nel documento, precisazione necessaria per introdurre il primo obiettivo del piano del Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti: la sostenibilità della finanza pubblica.
La crescita praticamente nulla del Pil – prevista sia da Istat che da Banca d’Italia sotto l’1% per il 2026 e il 2027 – limita fortemente i margini operativi del Mef con i 18 miliardi complessivi delle voci di spesa che raccontano di una formulazione preliminare all’insegna del realismo.
“Il quadro generale del commercio mondiale non aiuta, anzi. Tutti sono arrivati sapendo quello che c’è e quello che non c’è. l’impostazione tiene conto in maniera seria e responsabile dei vincoli in cui ci muoviamo”, ha commentato Giorgetti lo scorso 13 ottobre. Le coperture da cui dipende tutto l’impianto della manovra derivano principalmente dalla “rimodulazione della spesa del Pnrr” e da “misure a carico del settore finanziario e assicurativo” (valgono rispettivamente lo 0,22% e lo 0,19% del Pil) a cui si associa la riduzione della spesa dei ministeri (2,3 miliardi nel 2026, che saliranno a circa 2,5 miliardi nel 2027 e a circa 3,2 miliardi nel 2028).
Tradotto: in mancanza di nuove entrate, tagliare il tagliabile nell’amministrazione mentre si attinge a piene mani ai fondi europei e si cerca di recuperare gettito dai grandi capitali finanziari.
Una manovra da 18 miliardi
Il tesoretto da 18 miliardi verrà utilizzato per cercare di raggiungere il secondo obiettivo del piano: “Interventi per il sociale e un'azione di sostegno del potere di acquisto e delle imprese”. Fra i provvedimenti che interessano lavoratori e famiglie spicca la riduzione della seconda aliquota dell’Irpef che passa dal 35% al 33% - da 40 a 440 euro all’anno in più per i redditi fra 28mila e 50mila euro - e richiederà coperture per quasi 2,8 miliardi. Parte della spesa servirà anche per confermare la carta "Dedicata a te”, un sostegno all’acquisto dei beni alimentari di prima necessità per i nuclei familiari con Isee sotto i 15mila euro.
Rifinanziata la "Nuova Sabatini"
Per quanto riguarda le aziende viene rifinanziata la “Nuova Sabatini”, l’incentivo erogato dal Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per le piccole e medie imprese su investimenti in beni strutturali che vanno dai macchinari alle attrezzature passando per i software.
2,4 miliardi per il Ssn
Il Servizio sanitario nazionale nel 2026 dovrebbe contare sullo stanziamento di 2,4 miliardi che si aggiungono all'incremento di circa cinque miliardi già previsto dall'ultima legge di Bilancio. L'extra finanziamento in parte dovrebbe servire per nuove assunzioni e per l’adeguamento degli stipendi del personale sanitario.
Pensioni
Sul fronte delle pensioni i lavoratori con impieghi gravosi o usuranti saranno esclusi "dall’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento" associato "all’adeguamento dell’aspettativa di vita”. La formulazione scelta dal Mef ricalca il normale funzionamento del sistema pensionistico italiano. La speranza di vita calcolata a 65 anni – per l’Istat 21,2 anni nel 2024, dato più alto dall’inizio delle serie storiche – influenza direttamente l’età pensionabile che, con i criteri stabiliti dalla legge Fornero, dovrebbe arrivare nel 2027 a 67 anni e 3 mesi.
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