Si allungano ombre sull’enigmatico imprenditore della cybersecurity morto nel naufragio del Bayesian nel mare di Palermo. Sospetti su conti esteri e sulla gestione delle sue società

La cassa segreta di Mike Lynch e i tantissimi dubbi sulle sue società

I misteri del Bayesian rimarranno inabissati ancora un po’. Le operazioni di recupero del relitto, affondato il 19 agosto vicino a Porticello, in provincia di Palermo, sono state sospese dopo la morte del sub olandese Robcornelis Maria Huijben Uiben, deceduto il 9 maggio a 39 anni mentre contribuiva ai lavori per la risalita dell’imbarcazione. Una tragedia con cause ancora da accertare, che si somma alle altre su cui la Procura di Termini Imerese sta indagando. Da quell’area, ora sotto sequestro, a 49 metri di profondità, finora sono venute a galla solo due cose: gli hard disk crittografati forse contenenti informazioni sensibili per le intelligence occidentali, e tantissimi dubbi sulle società di Mike Lynch.

Il naufragio

Per l’affondamento, in cui hanno perso la vita sette dei 22 passeggeri, sono sotto inchiesta tre membri dell’equipaggio: il comandante James Cutfield, l'ufficiale meccanico Tim Parker Eaton e il marinaio di guardia Matthew Griffith, accusati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Quella sul Bayesian doveva essere una vacanza premio per la fine della vicenda giudiziaria avviata dopo che, nel 2011, Lynch aveva venduto Autonomy a Hewlett-Packard. Sconfitto in sede civile nel 2022, con un risarcimento di 8,2 miliardi di dollari per Hp – quattro dei quali ora pendono sulla vedova di Lynch, Angela Bacares – Mike Lynch era stato però assolto dal processo penale nel 2024 e aveva deciso di festeggiare. A bordo dello yacht c'erano, oltre a lui e alla sua famiglia, gli avvocati dello studio legale Clifford Chance che lo avevano difeso nel processo, e Jonathan Bloomer, presidente della filiale londinese di Morgan Stanley International e testimone chiave al processo, perché ex presidente del comitato di controllo interno di Autonomy. Anche lui è deceduto nel naufragio. Sulla barca c’erano poi i partner di Invoke Capital, fondo d'investimento avviato dallo stesso Lynch dopo le controversie con Hp per finanziare nuove attività tra cui Darktrace, software house nata sulle orme di Autonomy di cui aveva ereditato le menti e l’obiettivo sottinteso: stanare i whistleblower.

Da Autonomy a Darktrace

Nata a giugno 2013, pochi giorni dopo la diffusione delle rivelazioni di Edward Snowden sulla sorveglianza di massa operata dall'intelligence americana, Darktrace è un'azienda di cybersecurity fondata a Cambridge specializzata in tecnologie Ia per identificare e contrastare minacce informatiche in tempo reale. A differenza dei tradizionali sistemi di sicurezza che si basano su firme di attacchi noti, Darktrace è progettata per individuare minacce sconosciute o emergenti all'interno delle organizzazioni, tra cui figure che potrebbero divulgare informazioni sensibili o riservate.

Il legame con i servizi segreti

Oltre che sull’alta tecnologia, fin dalle origini Darktrace ha fondato la sua forza sui legami con il governo, la Government communications headquarters (Gchq), agenzia di sicurezza nazionale britannica, e altri servizi di intelligence. Lynch in prima persona è stato consulente tecnologico nelle presidenze di David Cameron e Theresa May e alcuni co-fondatori o membri del consiglio consultivo avevano trascorsi nei servizi segreti. Tra questi Andrew France, ex dirigente della Difesa informatica del Gchq, Stephen Huxter, proveniente dal Gchq, Jonathan Evans, ex direttore generale Mi5, Dave Palmer, con esperienza sia nel Gchq che nell'Mi5, Jim Penrose, ex agente dei servizi segreti Usa. A essere misteriosi però sono anche i conti di Lynch. A gennaio 2023, il report “The dark side of Darktrace” di Quintessential capital management sollevava gravi accuse contro l'azienda, che ha descritto come una replica sofisticata di Autonomy. Secondo il documento, Darktrace avrebbe utilizzato pratiche contabili simili a quelle di Autonomy e avrebbe impiegato «attività di marketing per trasferire fondi verso partner in operazioni apparentemente fittizie, coinvolgendo società offshore collegate a individui con legami nella criminalità organizzata».

L’ingresso di Thoma Bravo

Dall’1 ottobre 2024, Darktrace è stata rilevata per 5,3 miliardi di sterline da Thoma Bravo, che una settimana dopo l’acquisizione ha provveduto al delisting della compagnia, quotata a Londra, e cambiato la ragione sociale da società pubblica a privata. L’ultimo bilancio, aggiornato al 30 giugno 2024, riporta ricavi per 691 milioni di dollari (+26,8 per cento sull’anno), guidati dall'acquisizione di 936 nuovi clienti. Ma continuano a essere presenti i “deferred tax assets” cioè previsti crediti fiscali. I revisori indipendenti segnalavano già criticità rispetto al differimento, non delle tasse ma dei ricavi, denunciando «un rischio significativo sulla completezza dei bilanci, a causa di possibili frodi». Nel 2023, l'azienda ha riconosciuto solo 19,8 milioni di dollari di attività fiscali differite, omettendo 66,1 milioni: 50,7 milioni su perdite riportate e 15,4 milioni su pagamenti da azioni, ritenuti non recuperabili. Nel 2024, invece ha riconosciuto integralmente 95,8 milioni di crediti fiscali. Ora non è chiaro come gestirà le voci dei «deferred» Thoma Bravo, private equity hi-tech tra i primi al mondo, con sede a Chicago. A dicembre 2024 il fondo gestiva asset per 179 miliardi concentrati per lo più in attività di software e infrastrutture informatiche. Ad aprile, con un’operazione da 10,55 miliardi di dollari, ha rilevato la divisione Digital aviation solutions di Boeing, che include le società Jeppesen, AerData, OzRunways, ForeFlight, specializzata in aviazione militare.

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