Economia
12 luglio, 2025La sentenza del tribunale amministrativo dà in parte ragione all'istituto di credito guidato da Andrea Orcel, mentre si aspetta ancora la (possibile) bocciatura dell'esecutivo da parte della Commissione europea
Nell’attesa della possibile bocciatura da parte della Commissione europea sull’uso del Golden power del governo italiano sull’ops di UniCredit su BancoBpm, è arrivata la sentenza del Tar per chiarire i confini legittimi dell’esecutivo su questo tassello del grande risiko bancario in corso. Il tribunale amministrativo del Lazio, infatti, ha accolto parzialmente il ricorso dell’istituto di credito guidato da Andrea Orcel che aveva impugnato i paletti imposti dal governo nella sua offerta pubblica di scambio.
In particolare, sono due gli specifici punti di accoglimenti del Tar laziale: quello che impone di "non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impeghi/depositi praticato da Banco Bpm e UniCredit in Italia, con l'obiettivo di incrementare gli impieghi verso famiglie e PMI nazionali", esclusivamente con riferimento al profilo temporale, e quello relativo al mantenimento del livello del portafoglio di project finance. Nessun rilievo invece su altri due aspetti del Golden power che chiedono di "mantenere il peso attuale degli investimenti di Anima in titoli di emittenti italiani" e fissano i tempi per l'uscita delle attività finanziarie di UniCredit nella federazione russa.
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