L’Unione europea è pronta a richiamare il governo italiano sul Golden power opposto a UniCredit sull’offerta pubblica di scambio (ops) su Banco Bpm. A riportarlo è una nota di Bloomberg, che anticipa come le autorità di regolamentazione europee invieranno a breve le conclusioni formali in cui affermeranno che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non aveva il diritto di intervenire sull’acquisizione di Banco Bpm da parte della banca di piazza Gae Aulenti. Secondo la Commissione, in base alle norme europee solo Bruxelles aveva il potere di imporre condizioni all’operazione, che ha ottenuto il via libera lo scorso mese.

Lo scorso 18 aprile il governo, con un Dpcm, aveva imposto paletti molto stringenti a UniCredit: l’uscita dell’istituto guidato da Andrea Orcel dalla Russia entro nove mesi, il mantenimento nella banca fusa dello stesso rapporto depositi/impieghi del banco Bpm per tre anni, il divieto a vendere titoli del debito pubblico italiani da parte della controllata Anima, fino a incidere sull’attività di project financing.

Secondo Bloomberg, nella riunione di oggi - 8 luglio - la Commissione europea ordinerà al governo italiano di revocare le condizioni; in caso contrario, potrebbe essere avviata una procedura d’infrazione contro l’Italia per violazione del diritto europeo. Intanto, entro questa settimana, UniCredit aspetta la pronuncia del Tar dopo il ricorso fatto dalla banca milanese contro il Golden power di aprile. La mossa europea, comunque, non fa altro che rafforzare le speranze dell’istituto di piazza Gae Aulenti si completare l’acquisizione di Banco Bpm.

Dopo l'indiscrezione del quotidiano finanziario americano, schizzano su i titoli dei due istituti a Piazza Affari. Banco Bpm avanza del 3 per cento, mentre quello guidato da Orcel sale dell'1,4 per cento.