Economia
16 luglio, 2025Nuovo rialzo sul carrello della spesa, salito del 2,8%, rispetto al +2,7% di maggio. Secondo il Codacons, l'aumento di giugno equivale a un maggiore esborso per la famiglia "tipo" pari a +559 euro annui: "Rincari del tutto ingiustificati"
L'inflazione continua ad aumentare. Secondo gli ultimi dati Istat, l'Istituto nazionale di statistica, nel giugno di quest'anno l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su maggio e dell'1,7% rispetto a giugno 2024 (da +1,6% registrato nel mese precedente), confermando la stima preliminare. In aumento, seppur lievemente, anche il carrello della spesa: il paniere che comprende i prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona a giugno è salito del 2,8%, rispetto al +2,7% di maggio. L'inflazione di fondo è cresciuta al 2,0% dal +1,9% di maggio.
A incidere sulla crescita tendenziale dell'inflazione, è soprattutto l'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati - come frutta e verdura - (da +3,5% a +4,2%) e dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%), oltre che dell'attenuarsi della flessione dei prezzi dei beni durevoli (da -1,1% a -0,8%). Nel comparto energetico, invece, si amplia la flessione dei prezzi (-2,1% da -2,0%) a seguito della forte decelerazione di quelli della componente regolamentata (+22,6% da +29,3%).
L'inflazione di fondo - ovvero l'andamento generale dei prezzi, escludendo i prodotti più volatili come gli alimenti non lavorati, l'energia e i carburanti -, accelera (da +1,9% a +2%), mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile (a +2,1%).
L'incremento dell'indice generale rispetto al mese precedente è dovuto prevalentemente ai prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), dei beni alimentari lavorati (+0,3%) e dei servizi relativi all'abitazione (+0,3%), mentre diminuiscono su base mensile i prezzi dei beni energetici regolamentati (-3,0%) e non regolamentati (-0,7%) e quelli dei beni alimentari non lavorati (-0,4%).
Nel secondo trimestre 2025 i prezzi al consumo, misurati dall'Ipca - Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato - evidenziano aumenti più elevati per le famiglie con bassi livelli di spesa (+2,0%) e relativamente più contenuti per quelle con livelli di spesa elevati (+1,8%).
Vacanze estive a rischio
"I dati definitivi dell'Istat sui prezzi al dettaglio confermano la stangata che si sta abbattendo sulle vacanze estive degli italiani", afferma il Codacons, commentando i numeri sull'inflazione resi noti da Istat. Secondo i calcoli dell'associazione per la tutela dei consumatori, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, l'aumento di giugno equivale a un maggiore esborso per la famiglia "tipo" pari a +559 euro annui, che arriva a +761 euro per un nucleo con due figli.
A registrare una crescita decisiva, stando alle stime del Codacons, sono anche tutte le voci legate al turismo, seguendo il trend al rialzo iniziato già nel mese di maggio: i prezzi dei voli nazionali, ad esempio, a giugno rincarano del +38,7% su anno, le tariffe dei traghetti del +19,6%, quelle dei servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) del +7,7%, mentre i prezzi dei Pacchetti vacanza nazionali del +8,7%.
Gli alberghi rincarano del +2,9% su anno, i villaggi vacanza del +3,6%, mentre i listini di case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del +5,9%. Aumentano anche musei e monumenti storici: +4% su anno, ristoranti (+3%), bar (+3,8%), gelaterie (+3,8%). "Come emerso dai vari monitoraggi Codacons relativi all'andamento delle tariffe turistiche, i listini del settore stanno registrando aumenti sostenuti, ora certificati anche dall'Istat - ha denunciato l'associazione -. Rincari che appaiono del tutto ingiustificati, e che comporteranno un sensibile aggravio di spesa a carico dei cittadini che si sposteranno per trascorrere giorni di villeggiatura fuori casa nel periodo estivo, realizzando una stangata sulle vacanze degli italiani".
Unc: dati pessimi su prezzi, preoccupano spese obbligate
"Dati pessimi! A preoccupare è il continuo rialzo delle spese obbligate, beni alimentari e carrello della spesa, che non accennano a invertire la loro rotta. Il carrello passa da 2,7 di maggio a 2,8 di giugno, i Prodotti alimentari e bevande analcoliche da 3,2 a 3,5. Insomma, aumenti che di mese in mese non sembrano astronomici, ma che sommati determinano una stangata sempre maggiore per le famiglie, specie per le fasce meno abbienti, trattandosi di spese non rinviabili", ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat sull'inflazione.
Secondo i calcoli dell'Unc, tradotto in termini di aumento del costo della vita, l'inflazione a 1,7% comporta, per una coppia con due figli, un rialzo complessivo della spesa pari a 630 euro: di questi 337 se ne vanno per il carrello della spesa, 320 euro per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche rincarati del 3,5%. "Una vera e propria stangata". Dona ha poi affermato che per una coppia con un figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 569 euro, di cui 283 euro per cibo e bevande, 301 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia sono 453 euro complessivi, 221 per mangiare e bere, 234 per il carrello della spesa.
Assoutenti: per mangiare spesa sale di 320 euro a famiglia
A trainare sono proprio i beni alimentari, con i listini di cibi e bevande analcoliche che a giugno salgono del +3,5% su anno, pari ad un aggravio di spesa da +320 euro annui per una famiglia con due figli solo per la voce alimentazione. "I listini dei generi alimentari continuano a crescere in Italia, al punto che quelli non lavoratori segnano un incremento del +4,2% su anno - ha spiegato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, commentando i calcoli dell'associazione dei consumatori -. Alcuni prodotti continuano a registrare rincari astronomici: il burro aumenta del +19,7% sul 2024, il caffè del 24,8%, il cioccolato del 12,9%, il cacao del 21,3%. Ma a giugno salgono anche formaggi e latticini (+6,3%), uova (+7,2%), frutta fresca (+7,2% col record degli agrumi, +15,8%, pesche e nettarine +13,5%), pomodori +7,4%, gelati +4,6%".
"Un trend quello dei rialzi alimentari che prosegue oramai da mesi, e che sta peggiorando con l'aumento della domanda per i beni tipici dell'estate. Chiediamo al governo di prestare la massima attenzione all'andamento dei prezzi nel comparto, perché si tratta di spese primarie di cui le famiglie non possono fare a meno, e che incidono pesantemente sui bilanci degli italiani", ha concluso Melluso.
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