Economia
18 settembre, 2025Ufficializzato l’atteso cambio al vertice di Piazzetta Cuccia. L’Ad ringrazia i dipendenti citando Orazio mentre i titoli di Mediobanca e Mps allungano in borsa
Alberto Nagel non è più l’amministratore delegato di Mediobanca, dopo le dimissioni annunciate da giorni e formalizzate oggi - 18 settembre - durante il Cda di questa mattina. Il banchiere milanese era entrato nell’istituto di Piazzetta Cuccia nel 1991 e, dopo aver ricoperto anche le cariche di direttore della divisione “investment banking” e di direttore generale, dal 2008 era l’ad del gruppo.
Lo stesso Nagel, in una lettera di commiato ai dipendenti, ha ricordato la sua storia in Mediobanca: “Sono passati oltre 34 anni da quando sono entrato in banca ed oltre 22 da quando me ne è stata data la responsabilità. Abbiamo fatto insieme un percorso straordinario di crescita e rinnovamento grazie alla vostra capacità e senso di appartenenza. Quello che più conta è che Mediobanca ha conservato la sua cultura, associata al suo brand, che ha un fortissimo valore". Il messaggio ai collaboratori termina provocatoriamente con una citazione dalle Epistole di Orazio dove l’Ad ricorda il celebre motto “Graecia capta ferum victorem cepit” che si può tradurre con “La Grecia conquistata conquistò il selvaggio vincitore”. In questo caso il vincitore è il gruppo Monte Dei Paschi, che, con l’Opas (Offerta pubblica di scambio e acquisto) che chiuderà il prossimo 22 settembre, ha assunto il controllo di Mediobanca.
Nel discorso con cui ha ufficializzato il proprio passo indietro durante il Cda, Nagel ha rivendicato il lavoro fatto e la paternità della strategia adottata dal Gruppo, soffermandosi, in particolare, su tre convinzioni. “La prima la chiamerei “darwinismo bancario". Le banche devono adattarsi a un contesto che cambia rapidamente e che va capito ed affrontato, pena “l’estinzione della specie”. La seconda è la specializzazione in attività a maggior sofisticazione e la terza è che le banche quotate hanno molte più chance di crescere e generare extra ritorni”, ha detto Nagel.
Prima di rassegnare le dimissioni, Nagel e altri membri del board hanno alleggerito le proprie posizioni. L’ad ha ceduto un milione di azioni in suo possesso, incassando 21,3 milioni di euro complessivi mentre il direttore generale Francesco Saverio Vinci ne ha vendute 400 mila per un valore di quasi nove milioni di euro. La giornata di contrattazioni ha visto i titoli di Mediobanca e Mps guadagnare rispettivamente l’1,83% (dopo l’apertura a +0,85%) e il 2,16%.
Fabrizio Palenzona, ex membro del Cda, nella piazzetta che porta il suo nome, sede storica dell’Istituto, cita Enrico Cuccia, presidente onorario di Mediobanca dal 1988 fino alla scomparsa avvenuta nel 2000: “Come diceva Cuccia, è finito l’impero romano. Mi sembra che ci siano già stati abbastanza colpi di scena per un po’ ci sarà tranquillità”.
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