Economia
2 settembre, 2025La spinta viene quasi tutta dagli over 50. Intanto, a luglio 2025 l'Istat registra 218 mila occupati in più
Sul record degli occupati avrebbe inciso più la legge Fornero che il lavoro di Giorgia Meloni e del suo governo. Lo ha detto il presidente di Adapt, Francesco Seghezzi, in un’intervista concessa a La Repubblica. “I record ci sono. Ma la spinta viene quasi tutta dagli over 50. E sul resto siamo tra gli ultimi in Europa” ha aggiunto. “Abbiamo tantissimi occupati in più. Quasi un milione extra che pagano tasse e contributi. Il tasso femminile però resta basso. E luglio è negativo per loro. Detto questo, la quasi totalità della crescita è negli over 50. I giovani salgono un po', ma il baricentro è lì, anche depurando i dati dalla componente demografica, cioè dal fatto che la forza lavoro invecchia”.
Sulla centralità degli over 50, Seghezzi sottolinea “l'effetto combinato di legge Fornero e imprese”. “Si resta al lavoro più a lungo e le aziende faticano a sostituire competenze. Chi a 62 anni ieri era inattivo perché già in pensione, oggi è occupato. Non è una notizia negativa, ma vuol dire che una parte della crescita non nasce da nuove assunzioni. Questo aiuta a spiegare un Pil stagnante e perché l'aumento sta nel tempo indeterminato, tipico dei lavoratori senior, e tra gli uomini. E va detto che i senior le imprese a volte li vogliono, a volte li subiscono” ha spiegato il presidente di Adapt. Nel confronto Ue, invece, “restiamo sempre in coda su inattivi, donne, giovani. Stiamo crescendo e crescono gli altri, ma partiamo da più indietro e restiamo indietro".
Alla domanda se sul record di occupazione abbia inciso più la legge Fornero o l’operato del governo Meloni, Seghezzi è sicuro: "Se il punto è chi ha inciso di più sulla dinamica degli occupati, dico Fornero”. “Questo governo sul lavoro è intervenuto poco o nulla. E per scelta. Ha lasciato fare alle imprese. Mentre sulle pensioni, le strette di questi anni hanno rafforzato la permanenza dei senior" ha aggiunto.
Secondo l’Istat, a luglio 2025 il numero di occupati è pari a 24 milioni e 217 mila, con una crescita, su base mensile, del tasso di occupazione e quello di inattività, rispettivamente al 62,8% e al 33,2%. Il tasso di disoccupazione, invece, scende al 6,0%. Rispetto a luglio 2024, crescono gli occupati (+218 mila) in modo particolare per effetto dell’aumento dei dipendenti permanenti (+351 mila) e degli autonomi (+55 mila) e del calo dei dipendenti a termine (-188 mila).
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