Editoriale

I rischi del caso Giambruno per l'immagine dell'Italia (e di Giorgia Meloni) in Europa

di Alessandro Mauro Rossi   30 ottobre 2023

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La separazione della premier dal compagno ha avuto eco in Italia. E nasconde le tensioni tra il governo e la famiglia del Cavaliere. Ma a Bruxelles la vicenda personale poco interessa. Contano di più la tenuta dei conti pubblici e la vicinanza ai partiti dell'estrema destra continentale

L’interrogativo più gettonato di questi tempi è: possibile? Possibile che Hamas abbia potuto fare quello che ha fatto in Israele senza che i servizi segreti della conclamata (mah) efficienza del Mossad abbiano dato un minimo di allerta, almeno un presentimento visto che erano due anni che i terroristi stavano preparando l’attacco? Ma lasciando stare le cose serie (come appunto l’attacco di Hamas a Israele) le cronache italiane ci riportano alle più disgraziate storie di casa nostra. Ed ecco allora che torna l’interrogativo.

Possibile che Giorgia Meloni abbia convissuto dieci anni e più con Andrea Giambruno, ci abbia fatto una figlia assieme e si sia accorta di quello che era solo guardando “Striscia la notizia”? Cosa si saranno detti la sera in salotto guardando la tv, o a tavola, o accompagnando a scuola la figlioletta? Eppure, Giorgia Meloni si è conquistata, almeno nell’ultimo anno, lo status di donna intelligente, decisionista, reattiva. Allora prima cosa ha fatto? Ha dormito? E anche la sua reazione, licenziarlo su due piedi via social come fosse un cameriere maldestro, ha fatto successo, ma poi, alla fine, è la reazione di una donna ferita. Cosa avrebbe detto e fatto qualsiasi altra persona davanti a una situazione del genere? Più o meno la stessa cosa. Lei è una donna pubblica e l’ha dovuto mollare pubblicamente, ma un’altra compagna “normale” gli avrebbe detto le stesse cose sull’uscio di casa con i vestiti tirati giù dalla finestra.

Ci sono forti timori, in Fratelli d’Italia, che possano uscire altri video di Giambruno che possano compromettere direttamente la presidente del Consiglio. Timore legittimo. Di sicuro ci saranno altri video. L’ex di Meloni è talmente sguaiato e incontenibile che tutto può aver detto (se non fatto). Difficile però che altra roba del genere esca da Mediaset. Tra Meloni e i Berlusconi è stata siglata una pace formale anche se qualcosa si è rotto da tempo. E siccome la vendetta si consuma fredda, altre puntate di questa turpe telenovela sono eventualmente rinviate più avanti, forse a ridosso delle elezioni europee, se davvero lo scontro si acuisse o se magari Forza Italia sapesse di dover giocare una partita disperata per la sua sopravvivenza.

Il problema però non è solo nei rapporti politici tra le forze di governo e la famiglia di Arcore, ma della reputazione che l’Italia continua ad avere tra le cancellerie europee. Sembra che ci sia sempre qualcuno con qualcosa dentro le mutande che si agita sconsideratamente. C’è il rischio che si ripeta la farsa in Europa consumata ai tempi di Berlusconi satrapo, anche se questa volta con copione rovesciato. Sembrano storie da rotocalco di una volta, ma ne va dell’immagine di un Paese che già in Europa ha qualche problema più serio.

Intanto l’Italia non ha deciso cosa fare sul Mes. Alla fine, dovrà approvarlo anche se Giorgia Meloni dice che non lo utilizzerà mai. Resta il fatto che comunque dovrà cedere. Poi cosa farà nel suo Paese, agli altri partner di Bruxelles poco importa. Importa invece il fatto che Fratelli d’Italia sembra aver scelto di schierarsi con i partiti estremisti di destra se davvero non ha intenzione di prendere nemmeno un caffè con i partiti socialisti europei. Se ne ricorderanno Ursula von der Leyen (che sui migranti si era anche spostata a destra forse per dare una sponda proprio a Meloni per convincerla a entrare nella nuova maggioranza) e gli altri quando ci saranno da valutare i conti italiani. L'importante, a questo punto, è che se qualcuno deve fare le corna a qualcun altro, la cornuta non sia l’Italia.