L’evento
Paolo Sorrentino e il coraggio di guardare al futuro: al regista il Premio L’Espresso alla Cultura
Dopo la consegna a Venezia dall’editore Danilo Iervolino, una conversazione col direttore Lirio Abbate sul cinema, l’attualità, i prossimi progetti. E un ricordo appassionato del grande giornalista Peppe D’Avanzo
Per il coraggio nel mescolare i piani, la capacità di creare sogni, il desiderio continuo di sperimentare: con queste motivazioni a Paolo Sorrentino è stato assegnato il Premio L’Espresso alla cultura 2022. «Le sue visioni del mondo – ha detto il direttore de L’Espresso Lirio Abbate - hanno aperto la strada a nuovi territori. La sua curiosità è fatta di punti di vista e dettagli. Vedere un suo film non è solo un’esperienza visiva, ma un’avventura percettiva, come solo i grandi maestri sanno fare. Ha raccontato le poetiche avventure dei suoi protagonisti creando opere piene di simboli, metafore di tutto ciò che ci circonda».
La cerimonia di premiazione si è tenuta martedì 6 settembre all’hotel Aman a Venezia. Al termine di un incontro sul digitale e sull’impatto che tecnologia e web hanno sulla cultura, in cui Abbate ha dialogato con Pif, Fedez, Francesca Fagnani, Nerio Alessandri, Francesco Fimmanò e Pietro Valsecchi, il premio è stato consegnato a Paolo Sorrentino da Danilo Iervolino, editore de L’Espresso.
Dopo la premiazione Lirio Abbate ha intervistato il premio Oscar: dallo sport alla politica, dal digitale al giornalismo, dalla poetica del regista all’omaggio emozionato del grande giornalista Peppe D’Avanzo che Abbate e Sorrentino hanno voluto ricordare.
Sorrentino ha giocato sul ruolo del digitale in testate storiche come L’Espresso, e scherzando con il direttore ha detto: «Il prossimo film lo farò su di te: con tutte le sfide che il digitale ti impone, te lo dico subito, non ce la fai». La conversazione è proseguita sempre sui toni amicali sul prossimo futuro: «Harry Styles sul Red Carpet di Venezia 79 assediato dai fan ha lanciato la sua candidatura per lavorare in un tuo film, che ne dici?» ha chiesto Abbate. Il regista ha ammesso uno scambio («ci siamo scritti in passato») ma di non avere in piedi per il momento nessun progetto con il cantante e attore londinese.
Ma nel corso della conversazione sul palco non è mancato lo spazio per parlare di attualità e politica, anzi, per scegliere di non farlo: «Ho un lavoro che mi tiene protetto dalla volgarità dell’attualità. Non me ne occupo. Non sarei in grado di fare paragoni tra quello che racconto ne “Il Divo” e quello che accade oggi. O meglio, sarei in grado, ma è tardi».
E proprio durante le riprese de “Il Divo”, fianco a fianco con Sorrentino c’è stato Peppe D’Avanzo. «Ci tengo a ricordarlo proprio oggi, mentre parliamo di ciò che è stato L’Espresso e di ciò che sarà. Cosa è stato per te Peppe D’Avanzo?», ha chiesto Abbate. «Un amico, un grande intellettuale, prima ancora che un grande giornalista. Ci manca, ci manca molto». E come ha concluso Lirio Abbate, «D'Avanzo manca a tutti noi».