Le telecamere di Rai Tre tornano in quel territorio abbandonato che Saviano aveva già sbattuto in faccia al mondo con Gomorra. Dove i ragazzi continuano a buttare la loro vita tra eroina e camorra mentre l'Italia si gira dall'altra parte. Il video choc




Sono immagini che tutto il mondo conosce. Eppure restano sconvolgenti. Roberto Saviano le ha raccontate in "Gomorra". Adesso il programma di Rai3 "Sirene" le sbatte in faccia agli italiani. Perché nessuno possa dire di non sapere cosa accade a Scampia. In quel falansterio di cemento inglobato nella periferia di Napoli nulla sembra cambiare.

Anni dopo il libro letto ovunque, anni dopo il film che ha vinto Cannes, un popolo senza speranza continua il suo pellegrinaggio disperato per comprare eroina. Si bucano e muoiono come se nulla fosse: nemmeno davanti agli agenti possono rinunciare alla dose e la iniettano incuranti delle divise. La loro quotidianità è tutta lì, esseri umani ridotti a larve dalla droga.

I racconti e le testimonianze li avevano fatti immaginare, ora le telecamere della Rai li mostrano nella più cruda delle realtà. Dietro quelle vite appese a un ago c'è un'industria spietata, che ha alimentato un impero criminale. E soprattutto c'è l'incapacità dello Stato di riconquistare il territorio, la rinuncia a riportare la legalità in un luogo diventato simbolo dell'Italia peggiore.

Non è una questione di ordine pubblico. I raid di polizia e carabinieri si ripetono, le retate della magistratura riempiono le celle ma subito ci sono nuove leve pronte a riempire il vuoto, risucchiate dal buco nero che inghiotte ragazzi senza futuro.

La camorra si può battere, il problema è costruire un presente fatto di legalità. Un compito che spetta alle istituzioni e a quella che una volta veniva chiamata "società civile". Da questo punto di vista, Scampia non è abbandonata. Ci sono decine di associazioni che si sono infilate tra le case, cercando di seminare speranza: laiche, cattoliche, di ispirazione politica. Puntano sullo sport e sulla musica per convincere che un'alternativa è possibile; predicano i vantaggi concreti dell'onestà nell'allegria di manifestazioni come il carnevale.

Sono fiori sbocciati nel cemento, che però non riescono ad abbattere i muri costruiti dai boss e dalla paura. Per i partiti e gli amministratori, questi volontari sono diventati un comodo alibi: quando killer e narcotrafficanti tornano a conquistare l'attenzione dei media, le associazioni vengono presentate come il segno del rinnovamento.

Questo video però mostra che l'Italia a Scampia non c'è. E che i laboratori del bene, da soli, non possono farcela. Il problema è che anche di fronte a una situazione così tragica, le divisioni superano i buoni propositi. Si è visto con il tentativo di Occupy Scampia, l'iniziativa del parlamentare pd Pina Picierno per rendere visibile la piaga. La nevicata record di febbraio ha decimato i partecipanti, ma soprattutto un blocco di critiche interne alla sinistra e al mondo delle associazioni ha contestato la mobilitazione, quasi fosse un'invasione di campo. Un pessimo modo di far partire la rinascita.

La Picierno non si è arresa. E continua a sostenere una visione rivoluzionaria: con le famigerate Vele rase al suolo e un polo universitario che dia linfa alla zona. Un sogno? Adesso c'è solo l'incubo. Le immagini che vi anticipiamo e che oggi alle 23.15 andranno in onda su Rai3 sono scene dell'orrore: persone trasformate in zombie. Sì, che le stanze del buco esistono si sa da anni, grazie a "Gomorra" lo hanno letto in Giappone e persino in Corea del Nord. La notizia è che continuano ad esistere. E l'Italia si volta dall'altra parte.

LEGGI ANCHE

L'E COMMUNITY

Entra nella nostra community Whatsapp

L'edicola

Il rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso